Effetto cumulo, carenza documentale, siti archeologici a rischio: sul progetto eolico “Freagrandinaria” arrivano altre due osservazioni. A presentarle sono le associazioni Itinerari d’Abruzzo (a firma di Alessio Massari) e Italia Nostra del Vastese (rappresentata da Davide Aquilano).
Oltre alle lacune documentali – minimo comune denominatore nella pioggia di progetti caduta sul territorio – Itinerari d’Abruzzo evidenzia un dato finora passato quasi in sordina: l’effetto cumulo. Solo nel piccolo paese del Medio Vastese si concentrano tre progetti per un totale di 15 torri eoliche (a quello in oggetto si aggiungo i progetti “Abruzzo” e Dogliola-Fresagrandinaria-Lentella) e una potenza complessiva che supera i 100 MW. Cifre, queste, destinate a salire se si allarga lo sguardo alle aree limitrofe (22 torri e 130 MW).
Tra le assenze evidenziate dalle due associazioni ci sono l’elenco delle aree di rilevanza archeologica, i dati su flora e fauna raccolti sul campo o, caso ancora più evidente, gli approfondimenti sui chirotteri (pipistrelli), «studi necessari in quanto il territorio è ricco di grotte nei gessi» anche nelle vicinanze dei siti individuati per gli aerogeneratori.
Ciò che emerge dalle osservazioni, però, è soprattutto la differente visione di sviluppo per questo lembo di regione. Itinerari d’Abruzzo è la promotrice del Sentiero dei gessi che collega Dogliola, Fresagrandinaria e Lentella e da tempo ha intrapreso con numerosi enti locali il percorso per arrivare all’istituzione di un parco e la candidatura a Patrimonio Mondiale dell’Umanità, come viene ribadito nel documento presentato: «È in corso lo studio di fattibilità, già finanziato dal Gal Maiella Verde, che entro fine anno vedrà presentare alla Regione la richiesta di istituzione di un parco naturale che tuteli specie, ecosistemi e fenomeni carsici legati alla vena del gesso dei Monti Frentani. Inoltre, è in corso la candidatura a Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’area, riconosciuto a territori che rientrano nella specifica categoria Unesco: Carsismo nelle evaporiti e grotte dell’Appennino Settentrionale.
Salgono quindi a tre le osservazioni presentate (e pubblicate sul sito del ministero dell’Ambiente) riguardo a questo progetto, la prima era stata presentata dalla Stazione Ornitologica Abruzzese [LEGGI]. Sul rischio di affollamento eolico, il gruppo di minoranza Fresa Bene Comune aveva presentato una richiesta di consiglio comunale sul tema [LEGGI].