Un Comune che vuol essere plastic free deve anche ripulire i tombini, altrimenti, con le piogge, tutto finisce in mare. Plastica compresa. Per questo, secondo Vincenzo Suriani, Francesco Prospero e Guido Giangiacomo, consiglieri comunali di Fratelli d’Italia a Vasto, «continuiamo ad assistere al teatrino degli annunci e delle adozioni di delibere di giunta come atti di impegno. Questa volta è il turno della delibera presunta “Plastic free” della giunta Menna e dell’assessore Barisano».
«Come amministratori ci saremmo aspettati che l’assessore Barisano e la giunta comunale avessero impegnato l’amministrazione comunale ad un’azione programmata di censimento, ricognizione, verifica e ripulitura dei tombini otturati, delle canalizzazioni delle acque piovane ostruite e delle grate di raccolta intasate, in previsione della stagione delle piogge e del cattivo tempo. Proviamo a spiegarci: senza alcun dubbio il tema delle spiagge “plastic free” è un obiettivo che la Regione Abruzzo sta affrontando dal 2020, basta rileggere le ordinanze balneari regionali che si sono susseguite dopo l’accordo di programma per la riduzione della plastica del 2019. La delibera di giunta comunale quindi arriva in colposo e colpevole ritardo sulle ordinanze regionali».
«La tutela ambientale e la sostenibilità sono temi assoluti che riguardano le generazioni presenti e future e che ci vedono sicuramente coinvolti tutti. Ma non possiamo non stigmatizzare il fatto che il momento e il modo non ci convincono. Parliamo del “tempo”, siamo in pieno autunno e, se non si ripuliscono i tombini, le canalizzazioni e le grate, il fiume di acqua piovana non farà altro che portare al mare tutto ciò che incontra, ivi compresa la plastica in tutte le sue declinazioni e forme; di che mare e di che spiaggia plastic free stiamo parlando? Non ci convince – affermano i tre rappresentanti di FdI – nemmeno il “modo”: un solo comune adotta una delibera di impegno senza alcuna concertazione, almeno con i comuni costieri vicini? Un’azione in solitaria che produce poco o nessun risultato. Questi obiettivi si possono raggiungere solo con un’azione concertata e sinergica di più territori e forse neanche è sufficiente, alla luce delle ordinanze della Regione. Un’ultima riflessione, per rassicurare i vastesi e non, che da molto tempo hanno optato per l’uso degli “Hawaiani” in modo da godere di maggiore confort sotto l’ombrellone: nel progetto “plastic free” comunale non è prevista l’eliminazione degli Hawaiani ma la mera sostituzione della copertura utilizzando materie diverse dalla rafia (plastica). Ma ribadiamo, un Comune che si dichiara vocato al plastic free, e che non può che avere il nostro sostegno, è innanzitutto un Comune attento che si dedica alla pulizia delle strade, alla lotta alle discariche abusive e soprattutto alla manutenzione dei tombini, alla ripulitura delle canalizzazioni e all’efficientamento delle grate di raccolta. Quindi, bene spiagge plastic free… meglio strade, tombini e canali puliti e liberi. Dalla plastica e da tutto il resto».