Gli studenti del “Pantini Pudente” visitano la sede nazionale della Lega del filo d’oro

Significativa, e a tratti toccante, l’esperienza vissuta dagli studenti delle due classi quarte del Liceo delle Scienze umane “Pantini-Pudente” di Vasto che hanno visitato la sede nazionale della onlus Lega del filo d’oro di Osimo.

Nell’ottica dell’interazione tra scuola e territorio, in merito alla tematica della diversabilità, i docenti del Polo liceale Colella, D’Alfonso e Maiolo hanno deciso di far vivere ai loro allievi un contatto diretto con una realtà che da anni si occupa di supportare le persone con menomazioni plurisensoriali e di sostenere il ruolo educativo di famiglie e strutture scolastiche.

Nata da un’idea di Sabina Santilli che, sordocieca dall’infanzia, nel 1964 decise di fondare insieme ad alcuni volontari la Lega che voleva essere un «filo prezioso che unisce le persone sordocieche con il mondo esterno», la fondazione è diventata una realtà diffusa sul territorio nazionale che concentra la sua missione sull’inclusione sociale e lo sviluppo dell’autonomia, offrendo servizi personalizzati e programmi di assistenza. Anche grazie alla visibilità, via via crescente, sui mezzi di comunicazione sociale e in campagne di promozione, la Lega del filo d’oro intende anche sensibilizzare la società su tematiche legate alla diversabilità, contribuendo a creare una cultura di inclusione e rispetto.

In quest’ottica i ragazzi del Polo liceale hanno potuto partecipare a esperienze laboratoriali e incontri con utenti e operatori del centro che li hanno coinvolti e commossi, come racconta Marta: «Sono rimasta molto colpita dalle emozioni manifestate dagli utenti; molti di loro mostrano una gioia autentica quando partecipano alle attività. I sorrisi, le risate e i momenti di condivisione sono evidenti e raccontano storie di resilienza e speranza. Le emozioni suscitate in me sono di stupore e ammirazione, vedendo come l’amore e la solidarietà, unite alla competenza professionale, possano fare la differenza nella vita di chi affronta le difficoltà congenite o acquisite». 

Non è stata una semplice visita, ma una forte esperienza emotiva per gli studenti del Liceo delle Scienze umane, Alice conferma: «Al termine delle tre attività svolte nel Centro e avendo metabolizzato l’importanza di ciò che abbiamo potuto sperimentare, posso dire che è stata una tra le esperienze più significative del mio percorso scolastico e della mia vita».
«Una modalità – conclude la scuola – per i docenti di rendere significativo lo studio delle discipline interessate, coniugandole con una forte dimensione di sviluppo della cittadinanza attiva e consapevole».

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