Gli anni di attesa sono stati già 25. Rischiano di diventare 35, se si avvererà la previsione più pessimistica: altri 8-10 anni per costruire il nuovo ospedale di Vasto. Previsione emersa la scorsa settimana nella conferenza stampa del direttore generale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, Thomas Schael, e della direttrice sanitaria, Flavia Pirola, che poi nell’intervista a Chiaro Quotidiano ha precisato: «Forse anche meno». In ogni caso, indipendentemente dalle ipotesi prudenti o da quelle ottimistiche, bisognerà aspettare ancora svariati anni. L’attesa è cominciata alla fine del secolo scorso.
25 anni di attesa
La scorsa settimana il progetto esecutivo è stato presentato agli operatori sanitari. Il terreno di contrada Pozzitello è vuoto dal 1999, quando il Comune di Vasto, allora amministrato dal centrodestra, lo acquistò per destinarlo alla futura struttura sanitaria. Su quella localizzazione, al confine con San Salvo, le polemiche politiche si trascinarono fino alle elezioni comunali del 2006. Poi la nuova amministrazione di centrosinistra condivise quella ubicazione. Nel 2008 il Comune lo cedette alla Asl. Il nuovo ospedale divenne un ritornello di tutte le campagne elettorali. A ottobre del 2023 spuntò un macchinario per svolgere indagini tecniche: prove fonometriche, disse la Asl. Fu il primo segnale di vita su una superficie desolatamente lasciata a se stessa e destinata alla struttura ospedaliera che dovrà sostituire il vecchio San Pio da Pietrelcina. L’ennesima campagna elettorale per le regionali dello scorso 10 marzo ha riportato al centro del dibattito politico la madre di tutte le incompiute, attesa da un quarto di secolo. Anzi, neanche cominciata. Nove mesi fa l’annuncio: posa della prima pietra entro la primavera 2024. Un analogo annuncio era arrivato prima delle elezioni comunali di Vasto del 2021.
Il nuovo ospedale avrà 230 posti letto e si svilupperà su cinque livelli, due dei quali interrati. Per ora, in attesa anche delle opere di urbanizzazione da 15 milioni di euro, il terreno da 150mila metri quadri rimane raggiungibile solo passando su una stradina interpoderale completamente dissestata. Ma non mancano solo strade adeguate. L’area non è urbanizzata: bisognerà portarci acqua, metano e fogne. Lavori da 15 milioni di euro. Va adeguata anche la provinciale 181, la tortuosa e dissestata strada interna di collegamento tra Vasto e San Salvo, oggi usata quale alternativa (insidiosa) alla statale 16.
riporto una pagina di storia dalla quale si può (ndr, deve) prendere esempio:
“Della necessità di un nuovo Ospedale a Modena si cominciò a parlare dal 1987, ma solo nel 1993 fu aperto il cantiere per la sua realizzazione, sulla base del progetto curato dal Centro Studi Progettazione Edilizia di Firenze. Da allora il progetto è stato oggetto di numerosi cambiamenti sotto il profilo strutturale, tecnologico e dell’organizzazione degli spazi. La variante generale finale è stata redatta nel corso degli anni 2002 e 2003.
L’Ospedale Civile, situato in località Baggiovara, è stato inaugurato il 2 giugno 2005.”
è uno tra i più efficienti, nuovi e spettacolari Ospedali che abbia mai avuto la “sfortuna” di visitare.
18 anni, dalle chiacchiere all’inaugurazione. Qui ne sono passati già 26, e siamo ancora alle chiacchiere. Clap!!
L’avevo detto io!