Da sabato 28 settembre non è più possibile raggiungere Torino con un volo dall’aeroporto d’Abruzzo di Pescara. È l’effetto di quanto previsto dal contratto con Ryanair che, fino a qualche giorno fa, prevedeva tre tratte settimanali verso il capoluogo piemontese e il suo aeroporto “Sandro Pertini”.
Numerose le proteste degli utenti che per motivi di lavoro e non solo usufruivano del «servizio essenziale per le connessioni tra il Nord-Ovest e il Centro-Sud adriatico dell’Italia», come si legge nel testo della petizione lanciata sulla piattaforma change.org. Il volo era presente dal 2016, inizialmente garantito dall’operatore Blue Air, «La sospensione di questo servizio creerebbe un vuoto incolmabile nelle opzioni di trasporto, isolando ulteriormente aree già penalizzate dalle infrastrutture limitate».
La fine dei voli per Torino era stata preceduta nell’agosto dell’anno scorso dallo stop alla tratta per Milano Linate [LEGGI]. Intanto, fino a novembre sarà attivo un collegamento per Sharm el Sheikh.
Sulla perdita del collegamento con Torino è critico l’ex presidente della Regione Luciano D’Alfonso: «Terminano i voli per Torino e Alghero. Il taglio al collegamento con il capoluogo piemontese (quest’anno attivato soltanto da maggio a settembre) è problematico poiché colpisce direttamente l’economia del nostro territorio. Ma è chiaro che la ferita più dolorosa riguarda la cancellazione del volo per Milano Linate, assente ormai da 14 mesi. È possibile che in questo lunghissimo lasso di tempo nessuno abbia saputo rimediare? Ryanair fa quello che vuole senza che nessuno in Regione dica nulla: le frequenze sono diminuite e gli orari attuali sono molto più scomodi rispetto a un anno fa. Intanto, in poco più di 12 mesi abbiamo perso due compagnie: Ita Airways e Volotea, che ci garantiva tre destinazioni. Per fare un esempio vicino a noi, Ancona ha 7 collegamenti targati Volotea, tra i quali Parigi e Atene».