A Cupello c’è una discussione che riguarda il fenomeno del randagismo. Problema su cui hanno puntato i fari i consiglieri comunali di “Officina Cupello”, Dario Leone, Giuliana Chioli e Roberta Boschetti, chiedendo, da luglio, interventi, rapidi e mirati per limitare il fenomeno.
«La situazione sui cani randagi nel nostro paese è ormai sotto gli occhi di tutti – si legge nella nota – fuori controllo, tanto che alcuni cittadini rinunciano spesso a portare il proprio cane fuori o a passeggiare semplicemente per il nostro territorio al fine di scongiurare possibili incontri spiacevoli e/o pericolosi. Per questo motivo abbiamo chiesto al sindaco quali fossero le azioni messe in campo per arginare tale fenomeno. Ci è stato risposto che le politiche attuate rispetto a randagismo sono state principalmente quelle di microchippare i cani di proprietà, di sterilizzare alcune cagne e di aver ridotto il numero dei cani in circolazione attraverso l’accalappiamento di alcuni esemplari, mostrandoci un quadro tutto sommato rassicurante».
Dalle rassicurazioni però, stando a quanto letto nel comunicato, la situazione sarebbe tutt’altro che tranquilla con attacchi a piccoli allevamenti che ha causato gravi danni: «Se ci riferiamo ai fatti accaduti o raccontati anche sui social e indagando su di essi, scopriamo che la realtà non è assolutamente rassicurante tanto che ieri sera un branco di cani ha attaccato un gregge di caprette e di pecore di un nostro concittadino. I cani quando sono in branco, è risaputo, mettono in atto l’atteggiamento di controllo del territorio che amplifica in loro l’aggressività. Questo è ciò che è accaduto al branco di cani che ieri ha attaccato il piccolo allevamento, riducendo a brandelli oltre cinque animali tra capretti e pecore e arrecando un danno patrimoniale non di poco conto. Veniamo a scoprire che questo attacco è il quinto nell’ ultimo anno e che denunce informali sono state fatte, ma sono state sostanzialmente ignorate».
I tre consiglieri chiedono, nel passaggio finale, di alzare il livello di guardia per evitare guai ancor più gravi qualora il branco dovesse continuare ad attaccare indisturbato: «Purtroppo le azioni palliative e di contorno non bastano più e oggi è necessaria un’azione determinante che dia sicurezza ai nostri cittadini. La sicurezza di tutti noi al primo posto: se i cani in branco si fanno forza e per difendere il territorio amplificano la loro aggressività, se il branco incontra un cittadino che si muove maldestramente o risponde maldestramente all’attacco di branco, cosa può accadere? E se vi fosse un bambino?».