Quarantasette pagine che si concludono con una previsione di disavanzo che, senza correttivi, si attesterebbe a 60.906.458 euro con la conseguente minaccia di chiusure e accorpamenti. È il report di 47 pagine allegato al Piano per ricondurre la gestione nei limiti degli obiettivi fissati della Asl Lanciano Vasto Chieti che, insieme ai corrispettivi delle altre Asl abruzzesi, sta suscitando più di una preoccupazione per le ripercussioni sui servizi ai pazienti.
Provincia di Chieti penalizzata dalla Regione
Il documento firmato dal direttore generale Thomas Schael in un’ampia premessa sottolinea la specificità della provincia di Chieti rispetto alle altre realtà regionali a causa di una distribuzione dei piccoli centri abitati molto più estesa. Per questo si rende necessaria una maggiore spesa per attuare la tanto decantata “medicina di prossimità”.
A sostegno di tale tesi Schael mette nero su bianco anche alcuni numeri: sono 37 i comuni ultraperiferici del Basso Sangro-Trigno rispetto ai soli 13 della Valle del Sagittario e dell’Alto Sangro (di competenza della Asl aquilana), «Una articolazione dei servizi, realizzata ad esclusivo beneficio dei cittadini – si legge nel report – ha un costo pro capite largamente superiore a quello delle aziende ASL 3 di Pescara e ASL 4 di Teramo e paragonabile all’ASL 1 de L’Aquila». I citati comuni aquilani possono inoltre contare su due poli con rispettiva cintura (L’Aquila e Avezzano), mentre nella nostra provincia l’unico polo è quello di Chieti-Pescara «con tutto il sud classificato come periferico e ultraperiferico».
Il direttore generale quindi sottolinea che una parte dei costi è «di fatto, incomprimibile, se si vuole continuare a garantire una sanità di prossimità». Il disavanzo individuato quale “strutturale” ammonta a 45 milioni di euro, somma cresciuta negli ultimi anni «per il sistematico definanziamento della Asl 02 da parte della Regione e da attribuire alla mancata programmazione del fabbisogno finanziario, in particolare della rete ospedaliera e territoriale».
Aspetto che Schael ribadisce più volte è proprio quello della disparità di trattamento rispetto alle altre aziende sanitarie regionali: «Si è verificato un decremento pro capite delle risorse per la Asl 02 che risulta quasi dimezzato rispetto alle altre Asl regionali nell’anno 2023. È lampante che, dai dati delle tabelle, l’incremento nell’assegnazione delle risorse alla Asl 02 non corrisponda ad un trend positivo di distribuzione delle risorse pro-capite quanto, piuttosto, ad una sua “incomprensibile” riduzione. La quota pro capite nel 2023, rispetto al 2022, è aumentata solo del 2.45% per la Asl 02 mentre si registra un +4.79% per la Asl 03, un + 4.18% per la Asl 01 e un +3.04% per la Asl 04».
I tagli
Nel secondo trimestre del 2024, la Asl Lanciano Vasto Chieti ha cercato di correre ai ripari contenendo 3.261.000 euro rispetto alle previsioni. Come? Con il taglio netto sui farmaci, come tanti utenti hanno avuto modo di scoprire in prima persona nei mesi scorsi.
La sforbiciata ha riguardato la farmaceutica convenzionata (con il decremento sull’impiego di Ppi, antipsicotici, eparine, colecalciferolo e antibiotici) per 661mila euro e la farmaceutica per acquisti diretti e per i dispositivi medici per 2,6 milioni di euro. La linea sembra tracciata e lo si evince dalla tabella che nella manovra correttiva del secondo semestre prevede un risparmio di 9,6 milioni di euro da farmaceutica e dispositivi, 2,2 milioni di euro dalla farmaceutica convenzionata, 1,6 milioni di euro dai servizi, 138mila euro dalla medicina di base e 2,3 milioni di euro da altre prestazioni da privati per un totale di 15,9 milioni di euro.
Sette i punti principali che la Asl Lanciano Vasto Chieti intende perseguire per contenere il disavanzo: aumento del valore della produzione, appropriatezza della spesa farmaceutica, appropriatezza della spesa per dispositivi, appropriatezza della spesa per specialistica ambulatoriale, ottimizzazione degli asset tecnologici (sale operatorie e grandi macchine), trasformazione digitale, tracciamento e monitoraggio economico-produttivo.
La chiosa realista però non lascia dormire sonni tranquilli: «Il raggiungimento delle manovre individuate è subordinato all’andamento di molteplici variabili di mercato, politiche ed epidemiologiche. In ogni caso va ribadita la perdita strutturale per farmaci e dispositivi derivante dal mancato governo della spesa da parte del Servizio Farmaceutico Regionale e le tardive gare di AreaCom. Tuttavia, qualora quanto pianificato non fosse ritenuto sufficiente, resterebbero da considerare solo interventi strutturali quali: accorpamenti, chiusure e blocco del turn-over, per i quali si rimanda per competenza alla programmazione regionale».
E’ incredibile … lavoratori che sono praticamente sotto organico, dirigenti che prendono stipendi da urlo… e mancano 60 milioni all’appello?? no dai, questa non è sanità pubblica, è vacca da mungere???
ohi …
Urge cominciare a fare un po’ di pulizia.
A luglio 2024 il debito pubblico ha raggiunto l’ammontare di 2.945 MILIARDI …..nuove generazioni TENETE BEN PRESENTE QUESTA CIFRA ……..l’iceberg è a 100 METRI di distanza!!!! preparate il salvagente…