Garante, multa da 600mila euro alla Sasi: «Non ha informato a dovere i cittadini e ha chiesto somme non dovute»

Seicentomila euro. Dovrà versarli la Sasi spa (Società abruzzese per il servizio idrico) all’Autorità garante della concorrenza e del mercato per aver fatto pagare ad alcuni utenti somme non dovute e per non aver adeguantamente informato i cittadini sulle nuove norme relative alla prescrizione biennale dei crediti per i consumi idrici.

Dal 1° gennaio 2020, infatti, la prescrizione breve è in vigore anche in questo settore. Di conseguenza, i consumatori possono eccepire la prescrizione delle bollette emesse dal 1° gennaio 2020 in poi: se sono trascorsi più di due anni dalla data della fattura, si estingue il diritto di credito vantato dalla società che gestisce il servizio idrico.

Secondo l’Agcm, la Sasi avrebbe dovuto informare gli utenti circa l’entrata in vigore delle nuove regole, cosa che ha fatto «in ritardo e solo parzialmente se ha rigettato alcune istanze riguardanti consumi idrici fatturati dopo il 1° gennaio 2020». Perciò dovrà sborsare 600mila euro la società che gestisce il servizio idrico integrato (acqua potabile, fogne e depurazione) in 87 dei 104 comuni della provincia di Chieti. Inoltre, «i gestori – afferma l’Agcm – devono segnalare in fattura la presenza di importi riferiti a consumi risalenti a più di due anni prima, differenziandoli dagli altri importi, secondo le modalità previste dalla disciplina regolatoria». Nel caso specifico della Sasi, «il suo comportamento presenta elementi di aggressività condizionando indebitamente i consumatori, indotti a corrispondere somme non dovute sebbene regolarmente eccepite, poiché non ha accolto le istanze di prescrizione sulla base di un’indimostrata responsabilità del consumatore e non ha fornito adeguati e convincenti riscontri alle istanze e ai reclami presentati».

Per questo, l’Autorità garante «ha ritenuto che questi comportamenti integrino una pratica commerciale scorretta in quanto contrari alla diligenza professionale e idonei a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore in relazione, peraltro, ad un servizio di interesse primario».

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