«Trovare la verità al giorno d’oggi rappresenta davvero una grande lotta e non solo nel campo della giustizia: tuttavia, nonostante la sua ricerca sia spesso difficile ed irta di ostacoli non deve mai cessare, perché una volta trovata, la verità deve essere affermata e soprattutto difesa» sono queste le parole con cui questa mattina il celebre avvocato penalista, Nicodemo Gentile, si è presentato agli studenti del liceo classico “Vittorio Emanuele”, in un incontro tenutosi nell’aula magna dell’istituto frentano.
La figura di Gentile è molto conosciuta, non solo negli ambienti giudiziari, grazie al grande lavoro svolto durante i processi per gli omicidi di Roberta Ragusa, Sara Scazzi e soprattutto nel caso della morte della giovane Sara Di Pietrantonio ed anche per la sua consueta partecipazione a fortunati format televisivi quali “Quarto Grado” e “Chi l’ha visto”. Una vasta e lunga esperienza sul campo che l’avvocato ha raccontato agli studenti e le cui vicissitudini sono raccolte in due volumi (“Nulla è come appare: storie di delitti, storie di accertamenti tecnici” e “Laggiù tra il ferro: storie di vita, storie di reclusi”).
«Bisogna ripartire da voi, dai giovani – ha affermato Gentile – che avete bisogno di punti fermi per poter navigare bene in questo mare tempestoso che è la vita: un mare che è spesso agitato dalla cattiva informazione, dalle mezze verità e da tante zone d’ombra che si creano su situazioni vite e fatti reali. La pulizia morale, l’etica devono sempre restare il faro che guida le nostre azioni: non bisogna mai abbandonare l’idea che vivere nel rispetto del prossimo e secondo le regole della convivenza civile sia qualcosa di sbagliato. Dire la verità – ha continuato l’avvocato – significa anche difendere il proprio modo di essere e capisco che quando interveniamo noi avvocati, vuol dire che qualcosa purtroppo non ha funzionato».
Ai giovani che si apprestano ad essere i professionisti e gli uomini e le donne del futuro, Gentile consiglia: «Abbiate sempre i vostri obiettivi chiari nella testa e fatevi guidare dall’entusiasmo, dalla voglia e dalla passione di cercare in tutto quello che farete la giustizia e la correttezza: soprattutto nel caotico mondo moderno dove valori quali la correttezza, l’empatia e la comprensione tendono a passare in secondo piano: ricordatevi sempre che dietro una storia, un caso, un omicidio ed una violenza non ci sono solo “numeri freddi” ma soprattutto uomini, donne, relazioni, affetti e famiglie.
Ai ragazzi di questo importante liceo classico di Lanciano – conclude l’avvocato – voglio offrire un’occasione e del materiale su cui formarsi e riflettere: senza verità precostituite in tasca, ma sicuramente con vissuti e pezzi di vita che seppur duri e spesso difficili da raccontare, rappresentano un’importante fonte di conoscenza e di confronto per capire quali sono gli “esempi diversi” da seguire: la scuola in questo resta importante ed insostituibile nel suo ruolo di guida morale».
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