Il Forum H2O ha illustrato in conferenza stampa il progetto di captazione per portare acqua dall’Abruzzo alla Puglia sottolineando la propria forte contrarietà. «Puntare a nuove captazioni vuol dire solo disperdere ancora più acqua dalle reti colabrodo con enorme dispendio economico e danni ambientali su fiumi e sorgenti già sofferenti», hanno ribadito i rappresentanti del forum.
Secondo lo studio svolto da Acquedotto Pugliese con l’Università di Chieti-Pescara, si potrebbero captare fino a 4-5 mc al secondo (cioè 4.000-5.000 litri al secondo) dalla sorgente “Basso Tirino” per poi trasferirla in lunghissime condutture fino alla Puglia: «Questo è il passaggio chiave della relazione tecnica elaborata dal Politecnico di Bari e dall’Università di Chieti (Luigi Berardi e Sergio Rusi a firmare l’elaborato per l’ateneo abruzzese) per conto di Acquedotto Pugliese, a seguito della stipula di una Convenzione nel 2022 del valore di 100.000 euro».
Per il forum è «una quantità enorme di acqua. Per dare l’idea, l’Aca per l’intera val Pescara, Pescara e Chieti comprese, capta alle sorgenti poco più di 3.000 l/s, riuscendo a distribuirne circa la metà»
Il comitato quindi chiede al presidente Marco Marsilio e a tutte le amministrazioni di «schierarsi in maniera definitiva su questa ipotesi su cui Acquedotto Pugliese sta lavorando da anni con iniziative molto concrete. Servirebbe anche aggiornare il Piano di Tutela delle Acque della regione per scongiurare definitivamente il ripetersi di queste proposte chiarendo che il sistema idrico abruzzese nei prossimi anni, se non decenni, non può permettersi progetti di questo genere. Il presidente della Regione dovrebbe chiarire che in epoca di crisi climatica, è imperativo risolvere la vergogna e lo scandalo delle perdite delle reti colabrodo con il rifacimento delle stesse in un arco di tempo di dieci anni».
Intanto, ieri, i presidenti della II e III commissione permanente del consiglio regionale, Emiliano Di Matteo e Nicola Campitelli, hanno cercato di rassicurare escludendo simili interventi: «La nostra regione non ha alcuna intenzione di vendere o regalare l’acqua abruzzese a nessuno, soprattutto in questo periodo di difficilissima gestione della vitale risorsa per le famiglie e le aziende del territorio. Al contrario, considerando l’esigenza idrica, il 12 settembre ci sarà una nostra commissione congiunta per affrontare il tema invitando i rappresentanti del settore. Uno studio simile che prevedeva la possibilità di utilizzare l’acqua abruzzese per rifornire la Puglia era già stato realizzato prima nel 2001-2003 e poi nel 2020 ma ovviamente è sempre rimasto un esercizio accademico, nulla di più. Sarà così anche questa volta non per motivi campanilistici ma per ragioni tecniche e ambientali».
Che ne dite di convogliare quell’acqua nella regione di Chieti? In particolare nella zona del Vastese, particolarmente colpita dalla siccità.