Ancora una giornata difficile sul fronte idrico. A risentire principalmente della carenza idrica sono Cupello, Furci, Gissi, Monteodorisio e San Buono. Questa volta il problema riguarda problemi elettrici all’impianto elettrico della centrale di sollevamento che da stamattina sta causando l’interruzione idrica nei comuni citati. I lavori di ripristino dovrebbero terminare per le ore serali di oggi.
A San Salvo, dove qualche giorno fa è stato attivato il Centro Operativo Comunale, invece, il Comune ha posizionato una cisterna d’acqua potabile di fronte allo stadio “Vito Tomeo” di via Stingi per «far fronte alle richieste dei cittadini che vivono nella zona più alta di San Salvo che hanno maggiore difficoltà a riempire gli autoclavi nelle ore di erogazione dell’acqua a causa della pressione esigua – spiega l’assessore Tony Faga – Sono giorni difficili, invitiamo la cittadinanza a farci pervenire le criticità maggiori per poter essere d’aiuto. Purtroppo la Sasi ha comunicato che le criticità non si andranno a risolvere nel breve periodo». Gli utenti potranno rifornirsi autonomamente.
Officina Cupello: «Sindaca faccia fronte comune»
Intanto, Officina Cupello, dopo l’emendamento che qualche giorno fa ha impegnato l’amministrazione comunale «alla costituzione di una rete iter istituzionale con sindaci, assessori, consiglieri comunali per esercitare il cosiddetto “controllo analogo”», invita la sindaca Graziana Di Florio a fare rete con i colleghi del territorio.
Il riferimento è all’incontro tra nove sindaci, tenutosi a San Salvo, dal quale è emersa la rivendicazione del blocco delle bollette dal 1° luglio [LEGGI]: «È questo l’unico e più concreto risultato di sinergia finora ottenuto dalle istituzioni locali – scrivono i consiglieri cupellesi Dario Leone, Giuliana Chioli e Roberta Boschetti – Invitiamo pubblicamente il sindaco, a legare, costruire, cementare una sinergia unitaria per promuovere quella rete virtuosa che, partendo dalla rivendicazione del blocco delle bollette, prosegua con celerità verso il monitoraggio della gestione fallimentare della Sasi, affinché i nove comuni diventino presto dieci, affrontando una volta per tutte le grandi contraddizioni di un articolato sistema di potere che pur avendo raddoppiato in dieci anni le spese del personale, pur vantando faraonici progetti futuri, di fatto nega la fruizione di un bene primario come l’acqua. Se da un lato il consiglio comunale straordinario di lunedì scorso ha prodotto una dimensione unanime verso la crisi idrica, dall’altro ha rivelato una dimensione di radicale isolamento del Comune di Cupello rispetto al resto del territorio. Auspichiamo dunque che le divisioni interne ad alcuni schieramenti politici locali, non prevalgano sull’interesse generale del popolo».