Si comincia a parlare di desalinizzatore. Per la prima volta davanti ai cittadini. A lanciare a proposta nel dibattito pubblico è Francesco Menna, presidente della Provincia di Chieti. «Si può fare come in altre regioni: desalinizzazione dell’acqua potabile recupero delle acque piovane», dice intervenendo al Consiglio comunale straordinario di Cupello, convocato ieri per confrontarsi con i dirigenti della Sasi. Ma è assente la società che gestisce il servizio idrico integrato (acqua potabile, fogne e depurazione) in 87 comuni della provincia di Chieti. Con il Pnrr «la Sasi gestisce un programma da 150 milioni di euro», ma «non ci dice quali saranno le condizioni in cui ci troveremo da qui a ottobre, da qui a dicembre». In assenza di piogge e con percentuali elevate di dispersione dalle tubature, il pericolo è che i danni della siccità e dell’abbassamento dei livelli della sorgente del Verde e della diga di Chiauci si sentano pesantemente in autunno. Menna chiederà «l’ampliamento della portata di Chiauci». La sindaca di Cupello, Graziana Di Florio, gli chiede «un tavolo di confronto con i sindaci del territorio per risolvere il problema delle reti».
«Il nostro è il Comune che si trova alla fine della rete che parte da una sorgente in perenne siccità», sottolinea il vicesindaco, Oreste Di Francesco. «Siamo andati – racconta l’assessora Valentina Fitti – a fare il porta a porta nella zona artigianale per chiedere alle aziende se avessero l’acqua. A Ributtini ci sono famiglie rimaste senz’acqua per cinque giorni consecutivi».
Nicola Scutti, consigliere comunale di Semplicemente Cupello, incita alla protesta, auspicando che la Sasi applichi «tariffe ridotte. Non si azzardino a mandare bollette con importi al 100 per cento, perché andremo a Lanciano a bloccare le strade».
«La crisi ormai si è fatta sistema», è la constatazione di Dario Leone, consigliere comunale di Officina Cupello. «Si è rifatta la condotta di Lanciano e su tutto il resto della provincia non si è fatto niente». Secondo il candidato sindaco delle elezioni di giugno, manca la sorveglianza dei serbatoi. Serve «un controllo sul sistema idrico. È il caso di creare un meccanismo di controllo sullo stato delle manutenzioni».
Marco Antenucci (Cupello nel cuore) lamenta «scarsi interventi di riqualificazione. Di questi interventi, su Cupello non ce n’è uno».
La diretta streaming di Chiaro Quotidiano:
chissà se con il 30% dei profitti stratosferici che ha fatto la SASI negli ultimi 10 anni, reinvestiti nel tappare la rete colabrodo, questo problema assumerebbe un tono diverso? Forse dentro un file excel questa voce non porta nessun ulteriore guadagno, a quei pochi che se li son divisi i profitti, maè evidente che arreca un danno enorme per l’intera comunità. AH! maledetto profitto …