In Abruzzo si disperdono più di sei litri d’acqua su dieci immessi nelle tubature colabrodo. Col 62% di dispersione idrica, è la seconda regione italiana nella tutt’altro che edificante classifica delle perdite di risorsa idrica. Tra le città, Chieti e dell’Aquila si piazzano al secondo e al terzo posto, rispettivamente col 70,4% e col 68,9%. Solo Potenza, col 71%, ha fatto peggio. Lo studio, condotto sulla base degli ultimi dati Istat disponibili, quelli del 2022, è stato condotto dal Centro studi di Confartigianato imprese Chieti-L’Aquila.
In Abruzzo ci sono 1.312 le imprese artigiane nei settori che hanno maggiore necessità d’acqua, per un totale di 4.045 lavoratori. Nello specifico, 411 imprese sono in provincia di Chieti (1.270 addetti), 251 nell’Aquilano (614 addetti), 356 in provincia di Teramo (1.274 addetti) e 294 nel Pescarese (887 addetti). Allargando il campo anche al di fuori dell’artigianato, in Abruzzo sono 2.467 le imprese abruzzesi a maggiore intensità di utilizzo d’acqua, per un totale di 28.814 addetti: 819 imprese sono in provincia di Chieti (11.236 addetti), 413 in quella dell’Aquila (2.122 addetti), 737 nel Teramano (8.329 addetti) e 498 nel Pescarese (5.128 addetti).
Tra i capoluoghi di provincia, Pescara, col 54,8% di dispersione idrica, è al 21° posto. Molto migliore la situazione a Teramo, dove le perdite sono del 27,9%. Nel 2022 in Abruzzo sono stati immessi nelle tubature 253,4 milioni di metri cubi di acqua, (545 litri pro capite al giorno, a fronte di una media nazionale di 371), ma sono stati erogati solo 95,1 milioni, cioè 205 litri pro capite, mentre la media italiana è di 214.
A Vasto la carenza idrica è la regola da una vita, non solo d’estate. Nel 2019 dalle tubazioni colabrodo fuoriuscivano più di sette litri su dieci. L’intera rete, risalente in buona parte al 1949, andrebbe sostituita, ma non è mai al primo posto dell’agenda politica. Con risultati evidenti. La periferia meridionale dell’Abruzzo è stata a lungo considerata l’ultima ruota del carro, mettendo così a dura prova non solo la popolazione, ma anche le imprese di una delle aree più industrializzate della regione.
A questo si somma l’assenza di nevicate invernali, mentre non piove quasi mai. La sorgente del Verde, che rifornisce 40 comuni della provincia di Chieti, è al di sotto dei livelli dell’estate 2007 che, fino a quest’anno, era stata peggiore: