Completato il restauro della facciata di Palazzo d’Avalos. Gli ultimi lavori risalivano al 1991. Il recupero architettonico e la tinteggiatura del prospetto principale della storica residenza marchesale conferisce ora un aspetto diverso all’intera piazza Pudente, la più frequentata del centro storico. L’intervento è costato 800mila euro finanziati con fondi Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza). I lavori sono stati eseguiti all’impresa Feliziani srl di Teramo.
«D’accordo con la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio di Chieti-Pescara – spiega Licia Fioravante, vicesindaca con delega ai Lavori pubblici – fisseremo per il 24 luglio la riconsegna dell’opera. In quella circostanza avverrà anche l’accensione della nuova illuminazione che valorizzerà la facciata di Palazzo d’Avalos. Inoltre, sempre alla presenza dei vertici della Soprintendenza, comunicheremo gli altri lavori per un importo complessivo di 10 milioni di euro, dal recupero dell’angolo Nord-Est alla revisione del sistema museale e, più in generale, il restauro conservativo dell’edificio monumentale».
Centrale per il prosieguo degli interventi sarà la piena attuazione dell’accordo di programma stipulato lo scorso anno tra la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Chieti e Pescara e l’assessorato alla Cultura del Comune di Vasto. L’accordo era stato approvato all’unanimità del Consiglio comunale. «Un percorso di programmazione – ha dichiarato l’assessore alla Cultura, Nicola Della Gatta – che sta definendo la rifunzionalizzazione del Palazzo come contenitore culturale privilegiato della comunità. I lavori finanziati saranno orientati alla realizzazione di questo progetto di largo respiro per il quale la Soprintendenza sta interessando ditte specializzate in valorizzazione dei beni culturali a livello nazionale. Questo lavoro è centrale per attuare un restauro che sia funzionale alla nuova destinazione di Palazzo d’Avalos. Il recupero del piano nobile (con le stanze tuttora chiuse), delle restanti facciate e della corte interna sono le priorità della fase due».