«Qui dove la Via Verde s’interrompe: tra SS16 pericolosa e vie sterrate senza neanche un cartello»

Con tre ciclisti – Mario Alinovi, Giovanni Di Liborio e Michele La Roia – andiamo sulla riviera nord di Vasto. Siamo tra Vignola e Punta Penna, dove «la Via Verde s’interrompe e andare in bici diventa pericoloso costeggiando la statale 16 piena di mezzi pesanti e poi passando su strade sterrate dove non c’è neanche un segnale e i turisti rischiano di perdersi».

La Via Verde della Costa dei Trabocchi è la pista ciclopedonale che sta nascendo sull’ex tracciato ferroviario. Quando sarà completata, costeggerà 42 chilometri di litorale da Ortona a Vasto. Attualmente è divisa in due: il tratto nord da Ortona a Fossacesia e quello sud da Vignola a Vasto Marina. Manca un lungo segmento da Torino di Sangro a Punta Penna. A Torino di Sangro si lavora al consolidamento del costone di Lago Dragoni, distrutto anni fa da una frana. A Casalbordino Lido, invece, la Via Verde sta arrivando: sono iniziati i lavori sul lungomare.

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Comments 4

  1. Francesco Tomassoni says:

    Se almeno ci fosse il “Ghisa” che incontrarono Totò e Peppino in Piazza Duomo a Milano si potrebbe chiedere: “Per andare dove dobbiamo andare: dove dobbiamo andare??? Una semplice domanda!!!” Prima o poi faranno qualcosa, ma il problema è che il “prima” lo vedo male, il “poi” più che una speranza sembra quasi un’illusione!!! 🤔👏😡👏🤔

    • Giovanni Di Liborio says:

      Francesco buonasera, anche in questa occasione dimostri di essere, persona acuta, ironica ed “affilata” come una lama; effettivamente il ‘tempo delle mele” è trascorso da un pó..speriamo che a questo umile servizio giornalistico, ne possano seguire altri, il cui unico obiettivo, sarà sempre e solo quello di migliorarsi e migliorare per se stessi e per Vasto.

  2. Enrico Di Tullio says:

    Senza dubbio un problema annoso che non sembra destinato a soluzioni, almeno non nel breve termine. Bisognerebbe chiedersi il perché un progetto nato con una grande idea, venga finanziato e realizzato in parte lasciando indefinito un tratto così lungo di tracciato. Non si era a conoscenza delle difficoltà da superare? Siamo e rimaniamo amministratori improvvisati di un territorio che non riusciamo a gestire. Ne vanno di mezzo lo sviluppo della costa e tutti i benefici che questo progetto poteva generare in termini di cicloturismo e degli introiti di tutto il comparto della ricettività. Inutile pubblicizzare la Via Verde su tutti i portali del web come se fosse un’opera compiuta … Si generano aspettative che sistematicamente vengono deluse.

  3. Serafino says:

    Delle indicazioni più precise su dove entrare e dove uscire dai tratti di cicloviaverde sono veramente indispensabili per i ciclisti e le Famiglie che vogliono pedalare serenamente anche sapendo dove andare, oltre che per il turismo. Basta vedere San Vito/Fossacesia.

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