Castaldi sul Civeta: «Sì alla difesa dei fondi Pnrr, no all’assunzione del direttore generale»

Sì alle operazioni per salvare i fondi Pnrr, no a 300mila euro per un direttore generale. L’ex senatore del Movimento 5 Stelle, Gianluca Castaldi, entra nel dibattito del Civeta sull’opportunità dell’assunzione di un direttore generale e sulle azioni da adottare per salvaguardare i fondi Pnrr.

«Sono convinto che le decisioni dell’assemblea dei sindaci della società Civeta srl condizioneranno in modo decisivo la possibilità di consentire al territorio di beneficiare di circa 30 milioni di fondi Pnrr, già stanziati e validati dal ministero dell’Ambiente per implementare un piano industriale innovativo, in linea con le direttive europee dell’economia circolare e della transizione energetica».

«L’avallo all’accordo di risoluzione parziale della concessione con Renerwaste srl di cui fa parte una società del gruppo Snam e la regressione ad azienda speciale consortile sono i due punti irrinunciabili che, allo stato attuale, garantiscono di salvare i finanziamenti Pnrr e che l’assemblea dei soci Civeta dovrà deliberare. Anche perché il dipartimento Sviluppo sostenibile del Mase (Diss), con il quale sono stato in costante collegamento, ha indicato in maniera precisa e circostanziata al Civeta la strada da seguire».

Gianluca Castaldi (M5S)

«Io sono convinto che il Civeta ha pensato, disegnato un sistema che consentirà alla Regione e al territorio vastese di innovare il parco degli impianti pubblici che permetteranno, a favore dei  cittadini, migliori performance ambientali degli stessi con un innovativo impianto di produzione di biometano da rifiuti (già autorizzato) e con lavori già avviati ai quali si aggiunge un moderno impianto di trattamento dei fanghi dei depuratori civili per circa 30 milioni complessivi di somme a fondo perduto».

«Fare in modo che decisione bislacche portino ad una rinuncia ai fondi Pnrr, costituirebbe un errore imperdonabile per il territorio, con aperture di lunghi e gravosi contenziosi legali con il concessionario, con danni economici non preventivabili; a tutto questo si aggiungerebbe l’intervento della Corte dei Conti che ha raccomandato ai Comuni soci la tempestiva realizzazione dei progetti Pnrr finanziati».

«Ribadisco: so di cosa parlo avendo seguito da vicino questa vicenda, le interlocuzioni con gli uffici ministeriali e le difficoltà legate all’ottenimento dei fondi europei. Una perdita di questa entità significa anche che ad avere riflessi negativi ci saranno settori  quali la edilizia, l’impiantistica. Non si può perdere questa opportunità, serve un atto di responsabilità condivisa per salvare i finanziamenti di pubblico interesse e consentire a Civeta, quale polo tecnologico integrato di trattamento avanzato dei rifiuti, di svolgere al meglio il pubblico servizio che dal 1997, ininterrottamente, viene assicurato al territorio. E che non ha bisogno di un direttore generale lautamente stipendiato (e per la situazione generata, invito il Civeta stesso a ritirare la decisione assunta). Non c’è più tempo da attendere: occorrono velocità e giustezza delle decisioni, e coraggio».

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