Due dipendenti della MA di Atessa, una delle principali aziende (due gli stabilimenti in Val di Sangro) dell’indotto Stellantis, sono state licenziate dopo aver avuto un alterco sul posto di lavoro. A darne notizia è la Fiom Cgil che ha proclamato 8 ore di sciopero per la giornata di martedì 25 giugno.
I fatti sono accaduti il 13 giugno ed è stata la stessa azienda a citare l’alterco. «La punizione per questa probabile discussione fra lavoratrici è stata troppo, molto dura, il licenziamento», afferma il sindacato.
«Le regole vanno rispettate – aggiunge la Fiom Cgil – Le devono rispettare i lavoratori, le dovrebbero rispettare anche le aziende, si, perché esistono anche per loro. Cosa dicono le norme e il Ccnl sulle sanzioni disciplinari? devono essere proporzionate ai fatti accaduti. Nel caso di “alterco” (cit. aziendale) che punizione prevede il Ccnl? Non il licenziamento. Come si orienta solitamente la giurisprudenza anche in casi ben più gravi? Non verso il licenziamento. Cosa prevede la procedura del CCNL e della legge 300 in caso di contestazioni disciplinari? 1) contestazione, 2) giustificazioni, 3) se l’azienda ritiene di non accettare le giustificazioni erogazione sanzione».
Per il segretario provinciale della Fiom Andrea De Lutis, la procedura adottata è stata un’altra: «Dopo la presunta discussione, istantaneamente le lavoratrici sono state convocate in direzione aziendale, in tutto questo senza nessuna assistenza sindacale e a mente annebbiata. Le lavoratrici si sono trovate davanti un foglio bianco e una penna e sono state invitate a rilasciare e firmare delle dichiarazioni “spontanee”, e qui l’azienda probabilmente è diventata giudice prima che le lavoratrici potessero dare le vere controdeduzioni con l’assistenza del sindacato».
Una procedura che non sarebbe prevista nel contratto nazionale, «In fase di controdeduzioni, il 18 giugno, abbiamo anche lamentato che i fatti reali fossero ben diversi da quelli riportati fornendo anche prove e nomi di persone a conoscenza dei fatti, questi ci risulta che non siano mai stati ascoltati».
La Fiom ha quindi invitato l’azienda a tornare sui propri passi; questa ora può decidere in questa direzione entro alcuni giorni.