Ci sono tre indagati abruzzesi, di cui uno di San Salvo, nell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro su una presunta organizzazione criminale affiliata alla ‘ndrangheta. Quattordici le persone coinvolte nel blitz scattato ieri con l’impiego di 2002 carabinieri dei comandi provinciale di Reggio Calabria, Torino, Chieti e Pescara. Gli indagati, in totale, sono 26. Sono accusati, a vario titolo, di associazione di stampo mafioso, omicidi, estorsione, rapina, turbata libertà degli incanti e coltivazione di sostanze stupefacenti.
L’inchiesta tocca anche l’Abruzzo, dove il sodalizio avrebbe operato aprendo una società di prodotti tipici. Quattro gli indagati abruzzesi. Arrestati Rodolphe Pinto, 62 anni, residente a San Salvo, Nicola Antonio Papaleo, 65 anni, originario di Rosarno e residente a Francavilla al Mare. Indagati a piede libero Luciano Barone, 50 anni, commercialista di Atri con studio a Pescara, e Luca Marano, 41enne perito contabile residente a Pescara.
Quattordici sono, complessivamente, le ordinanze di custodia cautelare nell’ambito dell’indagine coordinata dalla Dda calabrese su presunte attività illecite svolte nella provincia di Vibo Valentia, a cominciare dalla sgtrage di Ariola, in cui furono uccisi, il 25 ottobre 2023 i due proprietari di un’impresa di movimento terra e un loro dipendente. L’indagine si concentra soprattutto sulla famiglia Maiolo, ritenuta dagli inquirenti un’organizzazione con proiezioni economiche e criminali in Abruzzo, Piemonte, ma anche all’estero, in Germania e Svizzera.