Solo 200 prestazioni sanitarie nel giro di due mesi in sette ambulatori. Numeri troppo bassi, quelli dell’estate 2023, per poter riaprire anche quest’anno le postazioni di medicina turistica di Vasto, San Salvo, Casalbordino, Torino di Sangro, Fossacesia, San Vito Chietino e Palena. Per questo, il direttore generale della Asl, Thomas Schael, ha disposto la mancata riattivazione delle strutture «su proposta del Dipartimento di emergenza-urgenza in base al report degli interventi eseguiti nella stagione estiva 2023», precisa una nota dell’azienda sanitaria. «Numeri alla mano è stato sottolineato il limitatissimo utilizzo delle postazioni, che, a detta degli stessi operatori, non hanno dato valore aggiunto al soccorso, sia numericamente che qualitativamente. Nella passata stagione sono stati eseguiti complessivamente 206 interventi, così suddivisi: San Vito 48 (2 codici rossi, 27 gialli, 19 verdi), Casalbordino 27 (0 rossi, 16 gialli, 11 verdi), San Salvo 28 (2 rossi, 19 gialli, 7 verdi), Vasto 47 (2 rossi, 30 gialli, 15 verdi), Fossacesia 28 (1 rossi, 18 gialli, 9 verdi), Torino di Sangro 19 (0 rossi, 12 gialli, 7 verdi), Palena 9 (3 rossi, 4 gialli, 2 verdi). Di qui la scelta di non rinnovare le postazioni, che richiedono una dotazione di personale sproporzionato rispetto al volume di attività prodotto».
«Non è sostenibile sottrarre risorse per un numero di prestazioni così esiguo, peraltro fuori dai Livelli essenziali di assistenza – aggiunge Schael – . Non lo è in generale, perché i numeri parlano da soli, e non regge il tema, sollevato da qualcuno, sull’intasamento dei Pronto soccorso, dove gli stessi turisti dello scorso anno sono finiti ugualmente, anche se a bordo delle nostre ambulanze. Andarci col mezzo proprio non farà alcuna differenza. I cittadini che occasionalmente si trovano in vacanza da noi, peraltro, come negli anni precedenti, possono rivolgersi ai medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e guardia medica per le ricette e prestazioni minori, e alla rete dell’emergenza per altre necessità. Questa nostra posizione è stata illustrata anche al Comitato ristretto dei sindaci, dove non sono state sollevate obiezioni, che, a fronte dei numeri presentati, in tutta evidenza avrebbero potuto creare qualche imbarazzo, perché gli amministratori hanno piena consapevolezza del dovere, che abbiamo in comune, di compiere scelte ispirate dal reale bene collettivo. Sono certo che, al di là delle esternazioni, nessuno, in cuor suo può sostenere la necessità di un servizio che in due mesi su 7 postazioni ha prodotto 200 prestazioni. In altre località turistiche di questa regione, come di altre, funziona così da anni, perciò non la parte dei cattivi non la facciamo in provincia di Chieti. Resto comunque disponibile a un confronto sul tema in Prefettura».
Come dire: se dovete farvi male fatelo seriamente.
Ottimismo gente, ottiminismo sulla Sanita’ abruzzese. Schael, un simpaticone.