È un giorno di gioia anche per la comunità cappuccina vastese dopo l’annuncio della canonizzazione del beato Carlo Acutis, la cui reliquia è stata ospitata lo scorso anno nella chiesa di Santa Maria di Stella Maris.
«Carlo – si legge in una nota – nato nel 1991, era un ragazzo come tanti altri ma, allo stesso tempo, faceva cose fuori del comune, caratterizzandosi, sin da piccolo, per una profonda fede cattolica. Nel 2006, all’età di 15 anni, venne colpito da una leucemia fulminante, a causa della quale perse la vita il 12 ottobre, all’ospedale San Gerardo di Monza. Prima di morire dichiarò di voler offrire le sue sofferenze per il Papa e per la Chiesa e promise alla madre Antonia che le avrebbe dato molti segni della sua presenza. Giovedì scorso Papa Francesco ha iscritto il suo nome nel libro dei Santi. E’ stato riconosciuto il miracolo su una ragazza del Costa Rica, studentessa in Italia, operata per un trauma cranico dovuto a un incidente. Dalle sue condizioni disperate è uscita grazie all’intercessione del Beato. La data della sua canonizzazione non è stata ancora resa nota».
«Di Carlo Acutis ricordiamo la presenza, nello scorso mese di luglio, della reliquia del pericardio del neo giovane Santo nella Chiesa di Santa Maria Stella Maris a Vasto Marina e la mostra I miracoli eucaristici nel mondo, voluta proprio da Carlo Acutis ed allestita nella Chiesa di San Francesco d’Assisi, sempre a Vasto Marina. “La scelta di luoghi francescani – spiegava lo scorso anno padre Luigi Stivaletta – non è casuale: quello tra Carlo Acutis e San Francesco è sempre stato un legame particolare. Il giovane Carlo amava profondamente Assisi e trascorreva molto tempo con la sua famiglia nella cittadina umbra. Il suo corpo è sepolto nel Santuario della Spogliazione di Assisi, retta dai frati cappuccini”. Carlo Acutis sarà il primo Santo dei millennials e della Rete, annunciato come futuro patrono di Internet, o almeno co-patrono, visto che un protettore esiste già, seppure assai meno aggiornato: Isidoro di Siviglia, genio enciclopedico che scrisse le Etymologiae, vissuto tra la fine del VI e l’inizio del VII secolo».