La prossima estate vista dalla Sasi: «Poche piogge e assenza di neve, mesi non proprio tranquilli»

«Estate non proprio tranquilla», ma «nemmeno drammatica». È la stagione estiva vista dalla Sasi che oggi ha fatto il punto su cosa aspettarsi nei prossimi mesi: «Le poche piogge e l’assenza di neve aumentano i timori e le preoccupazioni in merito alla disponibilità della risorsa idrica», come nelle prime parole del presidente della società che gestisce il servizio idrico integrato Gianfranco Basterebbe.

Insieme al presidente erano presenti Fabrizio Talone (responsabile reti adduzione e distribuzione), Pio D’Ippolito (direttore dell’area tecnica), Manuela Carlucci (direttore area amministrativa e commerciale della Sasi) e il consigliere del cda Corrado Varrati. «Non si può essere ottimisti come nel 2023 ma siamo certi che riusciremo a contenere i problemi i problemi grazie ai lavori che stiamo portando avanti e che sono a buon punto – ha detto Basterebbe – Tra questi, proseguono da ottobre scorso i lavori riguardanti la ricerca perdite che hanno già dato concreti risultati nel territorio di Vasto. Ora stiamo operando con 6 squadre diverse in 17 Comuni, tra questi sono compresi tutti quelli della costa e altri tra i più popolosi, compreso Lanciano».

Il numero delle sorgenti sul territorio gestito dalla Sasi è di 160 e, tranne la Sorgente del Verde che ha bisogno di nevicate, si ricaricano con la pioggia. L’80% degli utenti è servito dalla Sorgente del Verde che ha una portata di 1.200 litri al secondo: «Attualmente proprio per le criticità dovute alla mancanza di neve e con l’accensione di quattro pozzi, l’erogazione è di 1100 litri al secondo, sono quindi ancora necessarie le chiusure programmate».

«Speriamo – ha continuato Basterebbe – si concretizzi un altro finanziamento di 12 milioni e mezzo di euro, questo ci permetterebbe di coprire al cento per cento la ricerca perdite. Un intervento importante che nel 2026 consentirebbe, per la prima volta, di avere una mappatura completa del territorio con la relativa condizione dei tubi sia di quelli primari che secondari. Altri progetti finanziati dal Pnrr si riferiscono al potabilizzatore e alla realizzazione della cosiddetta terza canna (da Fara San Martino a Scerni), così si potrà aumentare notevolmente la portata d’acqua e ridurre sensibilmente gli attuali problemi. Abbiamo inoltre con 12 imprese locali espletato una gara da 6 milioni di euro per la riparazione dei tubi per la maggior parte compromessi come sta rilevando la ricerca perdite. Stiamo mettendo in campo tutte le azioni per garantire una stagione estiva senza troppe difficoltà nonostante i cambiamenti climatici che incidono non poco sulla portata d’acqua delle sorgenti».

La popolazione interessata dalle chiusure, come mostrato dai grafici di Talone, è passata dai 120mila utenti dello scorso anno ai 40mila del 2024.

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