Questa mattina la Asl Lanciano Vasto Chieti ha presentato ai sindaci del Vastese il progetto di assistenza sperimentale che ha come obiettivo rispondere alle preoccupazioni sulla sanità nelle aree interne. L’incontro si è tenuto nell’aula consigliare del Comune di Roccaspinalveti alla presenza dei primi cittadini e del direttore generale Asl Thomas Schael.
Il progetto prevede la sperimentazione di nuove forme di assistenza inizialmente a San Buono, Torrebruna e Carunchio, in una seconda fase a Palmoli, Tufillo e Carpineto Sinello. Le citate località sono state individuate secondo una metodologia che tiene conto dei cittadini che ancora non hanno un nuovo medico dopo la cessazione del precedente. A Dogliola, intanto, è stato aperto un ambulatorio secondario da un medico di medicina generale dello stesso ambito.
Il progetto si articola in tre step e avrà durata di sei mesi al termine dei quali sarà rivalutato alla luce dei risultati raggiunti.
Ambulatori extra per i medici del territorio. È stata chiesta ai professionisti già in servizio nei Comuni del comprensorio la disponibilità ad assistere i cittadini rimasti senza medico, a fronte di una retribuzione stabilita a tariffa oraria, approvata dal comitato aziendale della Medicina generale e finanziata con i risparmi derivanti dal mancato utilizzo della “quota capitaria”, vale a dire la somma destinata a ciascun paziente per l’assistenza primaria. Le adesioni al progetto saranno raccolte attraverso specifici avvisi pubblicati dalla Asl per gli ambiti territoriali carenti; ai medici sarà chiesto di svolgere l’attività aggiuntiva formalizzando giorni e orari dedicati senza penalizzare l’ambulatorio di cui hanno la titolarità e fuori dall’orario di servizio. Le sedi possono essere diverse, ambulatori messi a disposizione da Asl e Comuni o un mezzo mobile.
Ambulatori infermieristici territoriali. Opereranno in stretto raccordo con il medico di medicina generale e la Centrale Operativa Territoriale. Gli infermieri di comunità sono già operativi a Castiglione Messer Marino e Roccaspinalveti, e lo saranno a breve anche a Carunchio e Torrebruna.
Telemedicina. Il medico, supportato da un infermiere di comunità, dipendente Asl, potrà interagire a distanza in tempo reale con il paziente, anche con il supporto di un famigliare, valutando anche la possibilità della successiva presa in carico da parte della Centrale Operativa Territoriale di San Salvo, già attiva.
«L’Alto Vastese – ha detto Schael – rappresenta il luogo d’elezione per avviare una sperimentazione organizzativa perché al netto delle cessazioni previste sono solo sette i medici di medicina generale per 14mila abitanti, di cui 4.500 fragili. Questo progetto, quindi, è stato tagliato su misura per questo territorio, ma ne valuteremo i risultati fra sei mesi, con la finalità di prolungarne l’attività o di estenderlo ad altre zone delle Aree interne dove potrebbero verificarsi analoghe necessità. Si chiama sperimentale proprio per questo. Ci auguriamo nel mentre di reperire giovani medici di medicina generale che possano appassionarsi alla sfida della nuova sanità che andiamo a realizzare sul territorio».