«Qui voglio ricostruire la mia vita e aiutare le altre donne». Somayyeh Mahmoodi, 30 anni, la scorsa estate è arrivata in Italia dopo essere stata costretta a fuggire dalla sua terra, l’Afghanistan, in giorni drammatici dopo vent’anni di guerra. Dopo un passaggio a Roccaraso, la trentenne afghana è approdata in provincia di Chieti, nel centro di accoglienza di Palmoli, dove ha trovato persone che la stanno sostenendo in questa nuova fase del suo cammino.
In Afghanistan Somayyeh si occupa di donne e dei loro diritti, in un contesto dove spesso ciò era davvero molto complicato. Non sono mancati momenti di difficoltà che lei ha affrontato sempre a testa alta, con la sua preparazione e la sua attenzione, rischiando in prima persona ma mantenendo sempre fede ai suoi ideali. La fuga dalla sua Patria è stata improvvisa e dolorosa, l’arrivo in Italia spiazzante. Ma lei ha trovato la forza di ripartire e dare un nuovo corso alla sua vita.
Oggi la sua quotidianità è fatta di lezioni di italiano e impegno con il Centro Donnattiva di Vasto, per continuare a portare avanti quell’attività di sostegno e supporto alle donne che, per tanti anni, è stata la sua vita in Afghanistan. Questo, nella piena consapevolezza, che il tema della violenza di genere è purtroppo comune in tutte le parti del Mondo.
Nell’incontrare Somayyeh abbiamo incrociato i nostri passi con quelli del gruppo Nientestorie, con Alessandro Di Gregorio, Nicola Sammartino e Panfilo D’Ercole. La sua vita, così giovane ma così intensa e piena di significato, con lo sguardo rivolto sempre al futuro, sarà cristallizzata in immagini e parole per divenire un messaggio di impegno e rinascita.
Comments 1