L’apporto delle donne alla Resistenza, a San Salvo lo spettacolo “Chiamateci partigiane!”

In occasione del mese della Liberazione al centro culturale Aldo Moro, il 6 aprile (ore 21), si terrà il debutto dello spettacolo Chiamateci partigiane! della compagnia dei Merli Bianchi in coproduzione con Dafne Ets.

Lo spettacolo Chiamateci partigiane! – patrocinato dal Comune di San Salvo e inserito nel calendario del Marzo rosa – rende omaggio a tutte le donne partigiane, note e sconosciute, che non hanno semplicemente contribuito alla lotta con diversi ruoli, ma che hanno reso possibile con il loro apporto la Resistenza stessa.
«Un viaggio nelle biografie, nelle testimonianze e nella bibliografia, tutt’altro che scarna, semmai in parte taciuta, come taciuta è stata, più che in parte, la presenza delle donne nella lotta – spiegano gli organizzatori – Lo spettacolo, incentrato sul dialogo immaginario tra una nonna e la nipote, persegue l’intento storico, culturale ed emotivo di ritrovare i luoghi e i passi delle donne partigiane, non solo di quelle definite tali in quanto combattenti».

«Dalla narrazione, ma anche dalle reticenze nel ricordare e raccontare della nonna, quasi a voler nascondere o dimenticare i fatti avvenuti tra il ’43 e il ’45, la nipote, come una vera staffetta, raccoglie il testimone dell’esperienza della nonna e di tutte le donne dei suoi racconti. Intervallandosi con questo dialogo intimo, la voce narrante apre spaccati sui contesti storici e culturali che permettono di intrecciare le singole biografie agli eventi della grande storia, spesso declinata solo al maschile, relegando la figura femminile a ruoli di supporto o di secondaria importanza. Costruiscono insieme un ponte generazionale che restituisce volti, nomi e voci delle figure femminili che hanno partecipato alla Resistenza, ognuna come ha potuto, saputo e creduto, confermando il senso profondo dell’essere “partigiana”. Lo spettatore viene condotto, tra narrazione e suggestioni musicali e sceniche, su un crinale letterario, storico ed emozionale che rende comprensibile anche quel silenzio assordante che parla molto più di tante narrazioni fantasiose o escludenti, quel non riuscire spesso a raccontare la violenza subìta, il dolore visto e vissuto da tante donne che invece hanno fatto la storia della Liberazione italiana tanto quanto gli uomini».

In scena
Ludovica Trimarelli (violino), Laura Margherita Di Marco e Valerio Valerii (chitarra) con la regia di Dimir Viana, l’assistenza alla regia di Cinzia Delbò, la drammaturgia di Laura Margherita Di Marco e la consulenza drammaturgica di Leandro Di Donato

IL PROGETTO:
Chiamateci partigiane! è uno spettacolo teatrale ma è anche un reading di teatro e musica fruibile quindi in tutti quegli spazi non teatrali (con un impianto scenico completamente diverso dallo spettacolo) con l’obiettivo di rendere fruibile la divulgazione del tema trattato ad un più vasto pubblico. Il reading infatti può realizzarsi presso scuole, università, sale polifunzionali, associazioni, biblioteche, spazi all’aperto in natura.

L’intero progetto è stato realizzato in coproduzione con Dafne Ets, associazione a tutela della donna e del minore, nell’ambito di Malala – Letture di emancipazione che promuove l’eguaglianza di genere e il contrasto delle discriminazioni e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze, realizzato con il finanziamento del Centro per il Libro e la Lettura. È inoltre il risultato della prima residenza artistica realizzata e promossa dal Centro Culturale “Aldo Moro”.
Chiamateci partigiane! va in scena, nella sua duplice veste di spettacolo e reading, anche grazie al sostegno del Centro Studi Joyce Lussu di Porto San Giorgio.

A fine spettacolo ci sarà un incontro-dibattito sul tema aperto al pubblico. È prevista inoltre la riconsegna degli attestati a quanti hanno partecipato ai corsi di lettura ad alta voce realizzati nell’ambito del progetto Malala.

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