Da oggi sul tavolo del ministero delle Imprese e del Made in Italy c’è il futuro degli stabilimenti Stellantis in Italia. Azienda e Governo, con il ministro Adolfo Urso, parleranno, in giorni distinti, delle singole fabbriche presenti sul suolo nazionale.
Si parte, oggi, con uno dei siti che destano maggiore preoccupazione, quello di Melfi; all’appuntamento non parteciperà l’azienda per “policy aziendale legata agli incontri nel periodo di campagna elettorale”. Toccherà poi a Mirafiori, mentre Il 4 aprile il confronto riguarderà l’ex Sevel di Atessa, lo stabilimento abruzzese dove si fabbricano i veicoli commerciali di Stellantis.
A seguire Cassino, Pomigliano, Modena e Termoli; in quest’ultima località è prevista la realizzazione della prima Gigafactory in Italia per la costruzione di batterie per auto elettriche.
L’obiettivo più volte dichiarato dal ministro Urso è il raggiungimento di «almeno un milione di veicoli prodotti nel nostro Paese». Per aumentare la produzione di auto Urso vorrebbe portare in Italia un altro produttore, ma non sono attesi annunci in questa direzione; aziende cinesi e Tesla sono i possibili candidati. Su questo punto, il ceo di Stellantis, Carlos Tavares ha detto nella sua recente visita ad Atessa: «A noi va bene, siamo pronti alla competizione, ma non conosciamo le conseguenze se questa competizione sarà troppo dura».
Nel 2023, lo stabilimento di Atessa è quello che ha prodotto più veicoli in Italia: 230.280, cifra che ha fatto segnare un aumento di produzione rispetto all’anno precedente dell’11,8%.