«La convenzione è realtà, i lavori possono partire». Il tono certo di tali affermazioni viene smentito dai documenti ufficiali di Anas e, soprattutto, ministero dei Trasporti. Parliamo del ponte Sente, la grande infrastruttura che collega Abruzzo e Molise (nei territori di Castiglione Messer Marino e Belmonte del Sannio) chiusa dal settembre 2018 e tornata al centro degli annunci elettorali un mese fa.
L’occasione è stata la visita del ministro Matteo Salvini a Pozzilli del 26 gennaio scorso, appuntamento al quale era presente anche la consigliera regionale Sabrina Bocchino. In quell’occasione, appunto, Salvini ha annunciato la partenza dei lavori, dichiarazioni rilanciate successivamente dalla stessa Bocchino.
Ciò che emerge dai documenti il cui contenuto è stato reso noto dall’Eco dell’Alto Molise è invece tutt’altra situazione. Il 25 gennaio, quindi il giorno prima della visita di Salvini, il direttore Anas Matteo Castiglioni ha inviato la bozza di convenzione – per dare il via a interventi di manutenzione pari a 9 milioni di euro – al ministero dei Trasporti dal quale è arrivata a stretto giro la risposta del direttore generale del dipartimento per la Programmazione strategica Felice Morisco.
Questo sottolineando la natura ricognitiva dell’atto esprime «la favorevole valutazione dello stesso subordinatamente al recepimento delle seguenti prescrizioni». Quindi, elenca otto “criticità” da sanare prima della firma della convenzione:
1. espungere il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dai soggetti firmatari atteso che la Convenzione regola i rapporti tra Anas e la Provincia per l’esecuzione dell’intervento definito in oggetto. Si precisa al riguardo che il finanziamento dell’intervento non rappresenta un impegno del Ministero in quanto è già assicurato attraverso una fonte normativa primaria;
2. integrare le premesse con il riferimento all’art. 1, comma n. 288 della legge 30 dicembre 2023 n. 213;
3. riportare nelle premesse della Convenzione il nulla osta del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti alla sottoscrizione dell’atto in questione;
4. esplicitare nelle premesse della Convenzione le motivazioni che giustificano il ricorso di Anas da parte della Provincia per l’esecuzione degli interventi previsti;
5. esplicitare, nelle premesse della Convenzione, se la prestazione di Anas spa qualifica un contratto di service ovvero un Accordo istituzionale ai sensi dell’art. 15 della legge n. 241/90;
6. esplicitare nelle premesse della Convenzione, ove previsti, la voce Oneri di investimento a favore di Anas spa per l’attività prevista;
7. integrare l’articolato della Convenzione con esplicitazione delle modalità di erogazione delle risorse da parte della Provincia a favore di Anas;
8. riformulare l’articolo 5 espungendo i refusi presenti nella numerazione degli articoli.
Nel mese trascorso da questo scambio epistolare tra Anas e Ministero non sappiamo se la nuova bozza sia stata perfezionata e sottoscritta, certo è, però, che l’annuncio dei lavori in partenza – fatta proprio il giorno dopo le osservazioni dello stesso Ministero – si è rivelato l’ennesimo spot elettorale riguardante il ponte chiuso da cinque anni e mezzo. Chissà se il precedente annuncio, sempre da parte di Salvini, in quell’occasione arrivato in visita proprio sul ponte, sarà rispettato: «Ci rivediamo nell’estate 2024 per la riapertura» [LEGGI].
In caso contrario sarebbe l’ennesima presa in giro nei confronti di quelle aree interne sin troppo ricorrenti nelle buone intenzioni dei candidati.
C’e’ di mezzo Salvini. In quanti hanno abboccato?