Vittime delle foibe, il 10 febbraio Vasto ricorda il finanziere Tommaso Saraceni

Due iniziative per il Giorno del Ricordo. Le ha organizzate il Comune di Vasto per celebrare la ricorrenza istituita nel 2004 per «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati e della più complessa vicenda del confine orientale». Fu una persecuzione, quella attuata dagli uomini agli ordini del dittatore jugoslavo Tito ai danni degli italiani: migliaia di persone furono massacrate e gettate nelle cavità naturali chiamate foibe. Centinaia di migliaia furono costretti ad abbandonare le loro case e a rifugiarsi al di là del confine.

Le celebrazioni


Mattina – Alle 10 avverrà la deposizione di una corona d’alloro in Largo Tommaso Saraceni, l’area intitolata nel 2019 alla memoria del militarevittima delle foibe. «Il finanziere vastese in forza alla legione territoriale di Trieste – ricorda il sindaco, Francesco Menna – fu catturato il 2 maggio 1945 dalle truppe titine presso la Caserma Campo Marzio insieme ad altri commilitoni e deportato verso la Jugoslavia, dove trovò la morte. Nel gennaio 2017, nell’ambito dell’annuale celebrazione del Giorno del Ricordo, presso la Camera dei Deputati di Roma, alla presenza della presidente Laura Boldrini, Saraceni fu insignito dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella della medaglia commemorativa in riconoscimento del sacrificio offerto alla patria. Con deliberazione numero 18 del 22.02.2017, il Consiglio comunale intitolò a Tommaso Saraceni il largo compreso tra l’innesto di via Vittorio Veneto e via XXIV Maggio».

Pomeriggio – Alle ore 17, nell’aula Vennitti del Consiglio comunale, si svolgerà il convegno Di memoria in memoria. Per non dimenticare ogni atrocità, promosso dalla Società vastese di storia patria Luigi Marchesani, ccon relatori la professoressa Gabriella Izzi Benedetti e il generale Gianfranco Rastelli. «Il Giorno del Ricordo, che questa città vive solennemente da oltre un decennio, è l’occasione – affermano il sindaco Menna e l’assessore alla Cultura, Nicola Della Gatta – per richiamare alla memoria, in particolare delle giovani generazioni, quella che può giustamente dirsi una delle più grandi barbarie del secolo scorso, che si consumò nella complessa vicenda del confine orientale: un pezzo di storia che va fatto conoscere senza mai scadere nella retorica ingiustificata del pregiudizio di parte. Solo così potremo realizzare nei fatti un’Europa che sia per davvero, come afferma il presidente Mattarella, una terra riconciliata con il proprio passato, la patria, oggi e per sempre, dell’amicizia, della comprensione, del primato di ogni persona, nel rispetto delle diversità e dei diritti».

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