Riecco “Iguana”: progetto a Punta Penna per produrre fertilizzanti dalla polvere degli estintori

La società Iguana srl ci riprova. La ditta ha presentato il 19 dicembre 2023 la richiesta di “autorizzazione unica ambientale per emissioni in atmosfera, impatto acustico e operazioni di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi provenienti dalle attività di manutenzione nel settore antincendio”. Si tratta di un progetto già noto, un’attività da localizzare in un’area coperta dello stabilimento Puccioni che ha come obiettivo il riciclo della polvere degli estintori per farne fertilizzanti.

Il 16 gennaio scorso è stata pubblicata la documentazione sul sito del Comune di Vasto dando via ai 30 giorni di tempo per la presentazione di osservazione per la valutazione d’incidenza ambientale (Vinca). «L’intervento – si legge nella relazione tecnica – riguarda la realizzazione di un impianto in cui i rifiuti non pericolosi, provenienti dalle attività di manutenzione del settore antincendio, attraverso il mescolamento con materiali non infiammabili derivanti da processi di fermentazione alcolica o distillazione cessano la loro qualifica di rifiuto (ai sensi del D.Lgs 152/06 nel testo in vigore) e sono omologati )ai sensi del Dlgs 75/10) a fertilizzanti destinati ad impianti autorizzati alla produzione di fertilizzanti».

Secondo i dati disponibili, l’impianto sarà attivo per 300 giorni all’anno con un quantitativo massimo di rifiuti speciali non pericolosi da sottoporre a recupero di 10 tonnellate al giorno per complessive 3mila tonnellate/anno, con messa in riserva media di 60 tonnellate.

Le polveri estinguenti, come si apprende dalla documentazione, arriverà già confezionata in big-bag, sacchetti o fusti che saranno collocati all’interno del capannone in attesa di essere inviati al sito produttivo di miscelazione per il loro recupero. Tale attività prevede la miscelazione dei rifiuti polverulenti con una sostanza di origine alimentare. Prevista nel progetto una serie di presidi per la captazione delle polveri eventualmente disperse. In particolare, sarà installato «un sistema di captazione, alimentato da un aspiratore da 12mila m3/h che avrà lo scopo di captare le polveri, filtrarle e raccoglierle tramite un idoneo sito produttivo di abbattimento (filtro) e convogliarle nuovamente all’interno del processo di miscelazione (miscelatore). Il flusso di aria post filtraggio verrà convogliato al punto di emissione».

Come detto, il progetto non rappresenta una novità. Nel 2017 ottenne il via libera dalla Regione, il Comune presentò un ricorso al Tar, sostenendo l’incompatibilità con l’area, che venne accolto nel 2018.

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