Asperger Abruzzo: «A Cupello è difficile far parte di una categoria svantaggiata»

Dura presa di posizione dell’associazione Asperger Abruzzo nei confronti dell’amministrazione comunale di Cupello, della sindaca Graziana Di Florio e dell’assessora alle Politiche sociali Angela Antenucci. La vicenda è quella del sostegno alle categorie fragili e del mancato rimborso viaggi per le terapie al centro terapeutico convenzionato.

«Abbiamo scritto una mail all’indirizzo indicato sul sito del Comune il 26 ottobre 2023 senza ricevere alcuna risposta nonostante il sito del Comune di Cupello, ancora oggi, dica che per contattare il sindaco bisogna scrivere a quella mail che viene letta esclusivamente dal sindaco stesso – scrive Marie Helene Benedetti, presidente dell’associazione Asperger Abruzzo – Il primo dicembre 2023, spazientiti della mancata risposta abbiamo pubblicato un post sulla nostra pagina Facebook “Asperger Abruzzo” in cui chiedevamo alle persone che conoscono il sindaco che desideriamo essere ricevuti dopo il silenzio della mail inviata nonostante l’oggetto e il corpo della mail portassero le diciture urgenti e mancanza di diritti alle categorie fragili da parte del Comune di Cupello. Al post pubblico siamo stati immediatamente contattati dal Sindaco che diceva di non aver ricevuto la mail che probabilmente era finita nello spam…».

Marie Helene Benedetti

«Ci è stato dato un celere appuntamento nel quale sono andata a rappresentare quattro famiglie con figli disabili art.3 comma3 con accompagnamento a cui era stato negato il rimborso viaggi per le terapie al centro terapeutico convenzionato – continua Benedetti – Siamo andati anche a leggere al sindaco una mail, nero su bianco, nella quale una responsabile del Comune risponde ad una famiglia dicendo che l’ente non ha possibilità di rimborsare il costo del trasporto del bambino al centro terapeutico, mentre è l’Inps eroga un assegno finalizzata alla frequenza del bambino al centro e che bisogna fare domanda tramite Patronato…».

«In realtà il Comune ha il dovere per legge di provvedere con un mezzo proprio, un autista e un assistente a portare i bimbi in terapia al centro terapeutico, molti Comuni per risparmiare non lo fanno ma rimborsano le famiglie, non con un rimborso forfettario, ma con un rimborso chilometrico (compreso spese di pedaggio se si è costretti a prendere l’autostrada) e la frequenza data dall’Inps è a beneficio della famiglia con la disabilità che ha moltissime spese, ad ogni modo i quattro bambini hanno l’accompagnamento, ma lasciamo correre anche queste informazioni errate e gravi della funzionaria».

«Dopo l’incontro con il sindaco abbiamo atteso notizie, ci ha lasciati dicendo che avrebbero provveduto. Non avendo avuto ancora notizie né l’associazione, né le famiglie, il giorno 21 dicembre abbiamo provveduto a mandare un messaggio Whatsapp al Sindaco che ci ha risposto che hanno “trovato la soluzione che già c’era” e che dovevano concordarla all’interno della conferenza dei sindaci». 

Graziana Di Florio

«Siamo oltre l’assurdo. Ad oggi, lunedì 22 gennaio né l’associazione Asperger Abruzzo, né le sue 4 famiglie a cui viene negato questo diritto e né tutte le altre famiglie che probabilmente ci sono e non sanno di avere questo diritto perché il Comune lo ha negato, abbiamo avuto notizie. Avremmo voluto evitare imprese plateali come questa, abbiamo dato mesi a questa amministrazione per provvedere ai diritti delle famiglie fragili, tempo inutile perché tutto procede con calma e relax mentre le famiglie che di diritti ne hanno tanti, sono costrette a stringere la cinghia dei pantaloni per provvedere a tutto da soli». 

«Non è il primo diritto che il Comune di Cupello nega alla categoria delle famiglie con figli disabili, circa un mese fa li abbiamo visti di nuovo protagonisti sulle cronache e in tribunale per non aver voluto concedere ad un bambino art.3 comma1 il diritto all’Assistente educativa [LEGGI]. Chiediamo quindi al sindaco, all’assessore alle Politiche sociali e all’amministrazione di Cupello se le famiglie con il diritto al rimborso per le terapie dei propri figli possono ricevere questo rimborso senza passare anche loro per il Tribunale e in quali tempistiche intendono provvedere».

«Ci dispiace – conclude Benedetti – essere stati costretti a ricorrere alle cronache, se avessero fatto tesoro della mail di ottobre e dell’incontro di dicembre, oggi non saremmo qui, in queste scomode vesti, a raccontare quanto è difficile a Cupello, far parte di una categoria svantaggiata».

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