Da “Libiamo ne’ lieti calici” alla “Marcia di Radetsky”: la filarmonica di Odessa riapre il Teatro Rossetti

Il Teatro Rossetti di Vasto torna ad aprire le sue porte e lo fa accogliendo con lunghi applausi l’Orchestra filarmonica di Odessa. Il concerto di fine anno coincide con la riapertura dopo i lavori di riqualificazione ed efficientamento energetico.

Installata una nuova centrale termica, le lampade a led hanno sostituito la vecchia illuminazione, nuovi i corrimano e la tappezzeria dei palchetti, eliminate attraverso una controsoffittatura le antiestetiche canaline dell’impianto di illuminazione dei corridoi di tutti e tre gli ordini.

(foto di Costanzo D’Angelo)

Il concerto

I primi a salire sul palco per i saluti iniziali e i ringraziamenti sono il sindaco, Francesco Menna, e il direttore artistico del Polo culturale Città del Vasto, Raffaele Bellafronte. La serara comincia col video in cui i lavori eseguiti vengono descritti da Emanuela Criber, responsabile per il Vastese della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio, e Nicola Della Gatta, assessore comunale alla Cultura.

Il Concerto per il nuovo anno è affidato all’Odessa philarmonic orchestra, diretta da Hobart Earle, con il soprano Silvana Froli e il tenore Hector Lopez Mendoza. Tutti in piedi per gli inni nazionali ucraino e italiano.

I musicisti ucraini eseguono l’Overture de Il barbiere di Siviglia di Rossini, poi quattro brani di Giacomo Puccini: Vissi d’arte e Recondita armonia dalla Tosca, Sì mi chiamano Mimì da La Boheme e Nessun dorma dalla Turandot.

Poi le Rondini del villaggio dall’Austria di Josef Strauss, quindi cinque componimenti di Johann Strauss II: Marcia Egiziana, Napoleon March, Sangue leggero, Dove fioriscono i limoni e Furioso Polka. E l’immancabile Marcia di Radetzky, composta da Johann Strauss padre.

Mentre dalla platea chiedono il bis, il maestro Earle si concede una battuta che deriva dalle esperienze della tournée: «Solo in Italia ci chiedono il bis dopo la Marcia di Radetzky. Ma quale bis si può fare dopo la Marcia di Radetsky?». La scelta entusiasma il pubblico: rientrano il soprano e il tenore, nel piccolo palco del Rossetti si sta stretti, ma Libiamo ne’ lieti calici è un ottimo saluto al pubblico di Vasto e al 2023.

Il racconto della serata negli scatti d’autore di Costanzo D’Angelo:

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