Futuro del “Davide Bucci”, «La destra locale ha portato lo stadio al decadimento»

Non si fanno attendere gli strascichi dell’ultimo consiglio comunale di San Salvo. Il punto all’ordine del giorno sulla riqualificazione dello stadio seppur passato all’unanimità tiene banco. Il Comune ha deciso di intraprendere la strada del mutuo da 3 milioni partecipando al bando per l’abbattimento degli interessi del Credito sportivo. L’ammissione è tutt’altro che scontata e, dopo il mancato finanziamento dal bando “Sport e periferie”, il rischio è che bisognerà ancora attendere per vedere nuovamente una partita di calcio nell’impianto principale della città chiuso da tre anni.

Tale circostanza porta le opposizioni ad accusare la maggioranza di mancanza di programmazione. «Abbiamo votato a favore perché c’è la necessità di restituire a San Salvo uno stadio comunale funzionale e all’altezza della nostra città – dice Antonio Boschetti (Pd) – Il mancato finanziamento dal bando “Sport e periferia 2022” e annunciati in pompa magna dalla sindaca Emanuela De Nicolis conferma che eravamo di fronte all’ennesimo annuncio spot senza fondamento e base alcuna. Nella graduatoria approvata dal dipartimento dello Sport infatti, il progetto del “Davide Bucci” non compare né tra i progetti finanziati né tra quelli non ammessi. E questa è la tanto sbandierata filiera Comune-Regione-Governo? Ora auspichiamo solo che questa sia la proposta giusta che porterà alla riapertura definita del nostro stadio voluto e realizzato dalle amministrazioni di centrosinistra e portato invece al decadimento fino alla chiusura dalla destra locale».

Antonio Boschetti

Sull’argomento è intervenuto anche il consigliere Fabio Travaglini (Più San Salvo), assente durante la seduta, che pone l’accento sulle immagini diffuse su Facebook dalla Newark Engineering, studio che ha realizzato il progetto: «Ci lascia perplessi, il progetto spunta addirittura su Facebook e non c’è in atti ufficiali. Bisogna tornare a uno stile istituzionale che rispetta il consiglio comunale, non possiamo creare le vicende amministrative “nel segreto” degli uffici e poi riportarle già confezionate agli occhi dei cittadini solo per alimentare dei sogni. C’è mancanza di programmazione, è un’amministrazione che lascia tutto al caso».

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