Il 23 settembre al monumento ai Caduti di Cupello, Norma Cossetto è stata omaggiata con una rosa, un simbolo per omaggiare e ricordare tutte le donne vittime di femminicidio e tutte le donne che ogni giorno subiscono o hanno subito violenze tra le mura domestiche o in guerra. L’evento, patrocinato e promosso dal Comitato 10 Febbraio, organizzato da Andreana Colangelo, in qualità di socio del comitato, ha visto la partecipazione e i saluti istituzionali del presidente del consiglio, Filippo D’Angelo che ha ricordato le atrocità di quel periodo buio.
Presenti per l’occasione anche la vicesindaca di Casalbordino Carla Zinni, il consigliere comunale di Vasto Francesco Prospero, la presidente della commissione Pari opportunità della Regione, Maria Franca D’Agostino, il responsabile provinciale del dipartimento “Tutela vittime della violenza” Monia Scalera e la coordinatrice del circolo Fratelli d’Italia Cupello Giovanna Palladino.
Come detto, durante l’iniziativa è stata ricordata Norma Cossetto, studentessa universitaria, laureanda in Lettere e Filosofia all’Università di Padova, che fu violentata, infoibata e uccisa dai partigiani titini la notte tra il 4 e il 5 ottobre del 1943, 80 anni fa.
«Rinchiusa nelle carceri di Parenzo, fu legata ad un tavolo e violentata ripetutamente da diciassette aguzzini – ricordano gli organizzatori – Una donna che abitava li vicino la sentiva implorare pietà, chiedere acqua, invocare la mamma. Condannata a morte dal locale “tribunale del popolo”, fu condotta fino all’orlo della foiba di Surani, dove fu nuovamente violentata, le furono recisi i seni, spezzate braccia e gambe e fu sottoposta ad ulteriori orrori prima di essere infoibata. Anni dopo, su indicazione del prof. Marchesi, a Norma fu conferita la laurea Honoris Causa dall’Università di Padova. Il presidente Ciampi le conferì la Medaglia d’Oro al Merito Civile quale onorificenza per ricordare anche il martirio che dovettero affrontare migliaia di donne, stuprate e infoibate».
«Norma Cossetto è testimonianza dell’odio e della violenza degli uomini a danni delle donne. È importante ricordare la crudeltà con cui venne barbaramente uccisa Norma, una ragazza di 23 anni, la cui memoria, ancora oggi, viene negata, cancellata e calpestata. È necessario e doveroso rinnovare la memoria e trasmetterla alle nuove generazioni affinché crimini come questi non si verifichino mai più», ha detto Colangelo.