Sala gremita ieri pomeriggio a Cupello per la presentazione di Fuori dal sistema dell’ex magistrato ed ex sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. L’appuntamento è stato organizzato dall’associazione di promozione culturale Words che con il CupelloBookFestival proporrà autori e libri fino ai primi mesi del 2024. Dopo l’introduzione di Marianna Forgione e i saluti dell’assessore di Vasto, Paola Cianci, De Magistris ha dialogato con Tullio Cardarella e Dario Leone.
Ripercorrendo la sua esperienza di magistrato in Calabria nonostante l’amarezza per l’epilogo della sua storia da togato – le accuse, i tentativi di delegittimazione, le oltre centro interrogazioni parlamentari contro il suo operato fino alla dichiarazione di incompatibilità ambientale e funzionale – ha invitato tutti a sconfiggere «la rassegnazione del “ma chi te lo fa fare, tanto sono tutti uguali, rubano tutti quanti“. Non è vero, c’è gente per bene, gente “per male”, non rubano tutti alla stessa maniera, vale la pena spendersi. La mia esperienza di vita, istituzionale, di sindaco dimostra che se sei fuori dal sistema puoi ottenere risultati rivoluzionari».
Dai due mandati di sindaco di Napoli, il monito sulla partecipazione civile e sulla forza dei giovani spesso usati solo all’interno di slogan: «Senza giovani io a Napoli non avrei vinto. Si sente troppe volte dire “il futuro dei giovani”, ma poi i fatti non seguono le parole. Io li ho coinvolti, li ho messi nel governo della città, avevo due assessori di 25 e 30 anni con deleghe al Lavoro e alla Cultura. Mi auguro che tanti giovani possano avere la fiducia di intraprendere la vita istituzionale e la vita politica, ma a tutti loro auguro di essere liberi, se qualcuno ha una catena, io nel mio zainetto porto sempre una tenaglia virtuale se qualcuno ne ha bisogno posso lasciarvi i miei contatti e posso dirgli come usare le tenaglie».