Un venerdì condito da forti raffiche di vento, a lasciare il segno lungo tutta la città. Una traccia, indelebile, l’ha lasciata anche Massimo Vecchiotti (leggi), scomparso giovedì mattina, alle prime luci dell’alba, a soli 62 anni, dopo una breve malattia che lo ha strappato troppo presto agli affetti dei propri cari.
Ma anche dei tanti amici, tra ex compagni in campo e tutti quelli che negli ultimi vent’anni ha allenato, in un mondo, che dagli anni ’70 fino a pochi mesi fa, ha abbracciato quasi tutto il quotidiano di Vecchiotti.
Come giocatore, centrocampista di cuore, grinta e sostanza, tante le tappe toccate tra dilettanti e professionismo, ma soprattutto le stagioni nella sua Vasto con la maglia della sua città. 80 presenze dall’87 al 1990 vincendo un campionato e ricoprendo anche il ruolo di capitano. Ha vissuto l’Aragona anche da allenatore, sulla panchina biancorossa per due stagioni, nel 2012/13 e 2014/2015.
Una bandiera del calcio vastese, figura carismatica e mai banale, in città conosciuto da tutti, anche da chi viaggia a distanza siderale dal calcio. Oggi pomeriggio, ex compagni, tifosi e amici, hanno voluto rendergli l’ultimo omaggio proprio allo Stadio Aragona quando, intorno alle 15:30, è arrivato il feretro proveniente dall’Istituto San Francesco dove Vecchiotti era ricoverato da quattro mesi. Un saluto, nell’area del rettangolo verde sotto la Curva d’Avalos, commovente e doveroso per uno che tra campo e panchina alla causa biancorossa, con il suo spirito inconfondibile e battagliero, ha dato sempre tutto. Presente anche tutto l’organico dell’attuale Vastese guidata dal presidente Franco Bolami.
Un passaggio doveroso prima dei funerali officiati da don Silvio Petrucci. In una parrocchia di San Giovanni Bosco gremita tanti i volti commossi nel rendere omaggio, per l’ultima volta, all’amico Massimo. Il ricordo di tanti per chi, troppo presto, ha salutato figli, nipoti, familiari e amici per volare via, per sempre. Massimo Vecchiotti, finché ha avuto la forza, ha sempre lottato, dentro e fuori dal campo, il suo spirito battagliero vivrà in eterno.