«Il ruolo del centro storico di Vasto è di vetrina o bancone di vendite?»

L’associazione Centro storico di Vasto interviene sulla scelta del Comune sulla deroga agli orari per la musica all’aperto in occasione della notte di Halloween. L’associazione, dopo una digressione sulle origini della festa e delle sue versioni in altre parti del mondo si concentra su «considerazioni per il carattere di interesse pubblico che la decisione non può non avere».

«Ogni Paese cerca di consolidare tradizioni specifiche, e non pensare che tutti cerchino di riprodurre il modello veicolato dai media – scrive l’associazione – In Italia la tradizione si è consolidata nella formula festa religiosa di Ognissanti, seguita dalla giornata dedicata alla memoria dei defunti, con visita e gesti di commemorazione. Non a caso la stampa di oggi mostra altri esempi in altri comuni abruzzesi: a Francavilla è stata programmata una mezza giornata riservata ai bambini dalle 16 a sera, con forme di animazione, di formazione e socializzazione; a Lanciano spettacolo di animazione dalle 16 nei giorni 30 e 31».

«In rapporto a queste impostazioni l’impianto schiettamente affaristico, promozionale per una ristretta cricca di commercianti del centro storico appare sconcertante. “L’evento richiama molti avventori per i commercianti del centro storico”. Il fatto di consentire la musica all’aperto fino alle ore 2 di notte che senso ha? Consentire lo stordimento degli avventori con musica a palla ed abuso di alcool ed altro creando indubbio disagio ai residenti e problemi di ordine pubblico? Ci chiediamo: la funzione del centro storico è quella di fare da vetrina o bancone di vendite? Oltretutto di questa minoranza? Ed il ruolo del Comune è quello di procacciatore d’affari?».

«E ancora, Vasto può esaurirsi e risolversi nel solo centro storico, o è in grado di offrire anche altro ai visitatori? Il complesso Torre saracena del ‘500 con reporting dell’epoca, più faro, più chiesetta ben restaurata, più museo dei capodogli, più sfilata dei trabocchi, più panorama, non è in grado di attrarre? E che ci facevano allora i radi visitatori spontanei, per lo più stranieri, in questi giorni? Non c’è nulla di artistico da vedere fuori dal centro storico? O di artigianato di pregio da proporre? O di visite agri-botaniche? E a quelli che arrivano in bicicletta sulla pista ciclabile e trovano l’interruzione senza indicazioni adeguate, si dice solo “arrangiatevi”?».

«Questo per dire che, valorizzando l’insieme delle risorse, anche il centro storico ci guadagna. In più: i mercati specifici. Quelli agroalimentari, innanzitutto: la ventricina vince, olio e vino devono affrontare una situazione difficile, probabilmente anche con riconversioni: nulla da dire al “passante”? C’è poi la situazione del mercato della droga. A domanda anelastica, ma plausibilmente in difficoltà di regolare rifornimento, per le iniziative delle forze dell’ordine negli ultimi giorni sulla piazza pescarese. Si può escludere un potenziamento dei mercati regionali secondari per la fornitura del mercato regionale?».

«Insomma, c’è tutto in quadro di politica del commercio al dettaglio da riconsiderare, altro che Halloween. In più, cosa può voler dire “invitiamo tutti al rispetto delle norme”? Potrebbe mai un sindaco dire il contrario? Ma ci fa la lista delle cose che ha fatto e predisposto per evitare che ciò accada? Tra le norme da rispettare ci sono anche quelle che dicono che il disturbo alla quiete pubblica è un reato? Si è dotato dei rilevatori acustici che servono? Ha allertato l’Arta per i controlli? Cosa ha predisposto per evitare la violazione delle norme? Nulla!»

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