«Alcuni miei coetanei hanno appeso le scarpette al chiodo da oltre dieci anni, io ancora oggi, a 45 anni compiuti, cerco di essere un perfezionista con una voglia matta di imparare e migliorarmi in ogni seduta di allenamento».
Il segreto di Andrea Garibaldi è tutto raccolto in queste dichiarazioni, la voglia di non accontentarsi mai e cercare quello spiraglio utile per continuare a crescere anche quando, in campo, sei chiamato ad allenarti o affrontare, colleghi che a momenti sono più giovani di te di quasi trent’anni.
Lo Scerni dopo aver salutato l’ormai ex allenatore-portiere Nicola Cianci, sistemata la panchina con Michele Stivaletta ha deciso di puntare, per la porta, sull’esperto classe 1978 di Lanciano ma ormai vastese d’adozione.
Una lunghissima carriera indossando, tra le tante anche le maglie di Vastese, Virtus Cupello, Val Di Sangro, Fossacesia, Ortona e Virtus Castel Frentano come ultima tappa. «Nella passata stagione – ha esordito Garibaldi – sono rimasto fermo pur continuando sempre ad allenarmi con grande intensità. Le chiamate sono sempre arrivate ma non hanno mai acceso in me grande entusiasmo e pur sapendo di rinunciare alla mia grande passione mi sono dedicato ad altro, soprattutto ai miei affetti più cari».
In estate ha trovato porte spalancate a Vasto Marina dove, fino a qualche giorno fa, si è allenato con la Bacigalupo: «Una società che voglio ringraziare pubblicamente, non mi hanno mai fatto sentire uno svincolato ma sempre uno di loro potendomi allenare in un contesto ottimale».
Il presente, dall’esordio di mercoledì pomeriggio in Coppa Abruzzo contro il Roccaspinalveti, si chiama Scerni: «Ho avuto il piacere di vivere tante piazze ma quella di Scerni era una tappa che cercavo da tempo. Una di quelle che mi ha subito stimolato, una società importante con una dirigenza seria e che proprio in questa stagione vive il 100° anno di storia, dettaglio non da poco. Conosco tanti ragazzi che già sono nel gruppo e mi sono presentato con gli obiettivi di sempre, migliorare io, raggiungere tutti insieme gli obiettivi di squadra e, vista l’esperienza maturata in tutti questi anni, aiutare chi mi sta vicino con consigli preziosi, anche dal punto di vista umano andando oltre il rettangolo di gioco».
Non dimentica chi ha difeso la porta rossoblù prima di lui: «Mi dispiace molto per Nicola Cianci, so che per questa società ha dato tanto, a lui auguro davvero il meglio, nel calcio, inutile nasconderci, purtroppo esistono queste dinamiche ad ogni latitudine». A 45 anni è ancora spinto da un’infinita passione ma «lo dico sottovoce, questa potrebbe essere davvero la mia ultima stagione da giocatore. Tra allenamenti e partite, anche se siamo nel dilettantismo, le rinunce ci sono e non sono poche, a partire dalla famiglia. Ripeto, magari l’amore può anche finire, in ogni ambito ma la passione no, è quella che mi spinge a non pormi mai limiti e ora sono concentratissimo su questa nuova stimolante avventura». Non sappiamo quando arriverà il giorno di salutare il calcio giocato ma il classe ’78 di Lanciano ha già le idee chiare sul suo futuro: «Sto già seguendo dei corsi per diventare preparatore dei portieri, il calcio si evolve e non si può restare indietro. Vorrò continuare a vivere il calcio da dentro, seppur in altre vesti e allenare i giovani portieri sarà la mia seconda vita calcistica».
Ora però il presente si chiama Scerni, realtà che in estate non ha nascosto le ambizioni ma che, dopo le ultime due sconfitte consecutive, si trova già a meno sette dalla vetta. Tempo per riprendere la via maestra c’è, toccherà anche ad Andrea Garibaldi spronare i compagni per riaccendere l’entusiasmo e correre verso obiettivi prestigiosi.