È Mario Pachioli l’autore della prestigiosa medaglia che rappresenta Lorenzo il Magnifico, il premio della Biennale di Firenze. Lo scultore nativo di Vasto, dove ha vissuto la sua infanzia ed è tornato spesso nel corso degli anni, ha fatto tanta strada nel capoluogo toscano, culla d’arte e di artisti. È tra gli 11 membri della giuria internazionale che assegna i premi Lorenzo il Magnifico per l’arte e Leonardo da Vinci per il design.
È una sua creazione la grande medaglia in bassorilievo bronzeo, bagnato nell’oro o nell’argento, che raffigura Lorenzo de’ Medici e viene consegnata ai vincitori delle diverse categorie, dalla scultura alla fotografia, dalla pittura alla ceramica, ai tessuti. Numeri rilevanti anche quest’anno per l’immensa mostra, giunta all’edizione numero 14 e allestita alla Fortezza da Basso: 600 espositori provenienti da 85 Paesi, 1500 opere in uno spazio espositivo grande 11mila metri quadri. La Biennale è nata nel 1997 su iniziativa di Pasquale e Piero Celona, «io fui tra quei sei o sette amici che ebbero con loro l’idea di organizzarla in una città in cui c’erano tante gallerie d’arte, ma mancava un grande evento internazionale», racconta Pachioli poco dopo la cerimonia in cui ha premiato, per la sezione fotografia, lo statunitense David La Chappelle.
Alle sue origini pensa spesso. Nel corso degli anni è tornato tante volte a Vasto. Ultimamente un po’ meno, perché «la mia città mi ha dimenticato», dice Pachioli a Chiaro Quotidiano. «Spesso in passato ho avuto contatti con amministratori comunali e imprenditori per dare a Vasto una scultura che potesse caratterizzare qualche angolo della città, ma non se n’è fatto nulla. Sono state anche messe in giro voci secondo cui le mie opere sarebbero troppo costose, altre volte il rifiuto è stato motivato con una mia presunta appartenenza politica. Tutto falso. Io non sono di nessun partito, per me esistono solo le persone e quello che dimostrano di saper fare».