«San Salvo perderebbe il proprio peso politico uscendo dall’Arap». Continua a far discutere il comunicato critico dell’assessore Gianmarco Travaglini sui rapporti con l’Azienda Regionale delle Attività Produttive. I consiglieri di maggioranza Giancarlo Lippis (Noi San Salvo), Alfonso Di Toro e Nicola Di Ninni (questi ultimi due del gruppo San Salvo Popolare e Liberale) esprimono le proprie perplessità sull’uscita di Travaglini rispetto alla quale non comprendono «la ragione per cui una decisione tanto importante non sia stata argomentata e discussa con tutti i gruppi consiliari di maggioranza che, invece, lo hanno appreso dalla stampa».
«Riteniamo doveroso fare alcune precisazioni in merito alle nostre posizioni su una eventuale uscita del Comune di San Salvo da Arap – scrivono i tre – Il recesso, ex art. 10 dello Statuto Arap, avrebbe quale effetto immediato quello di escludere il Comune di San Salvo dal potere di indirizzo che esercita nell’ambito dell’assemblea generale. Le aziende di San Salvo, nel contempo, non sarebbero esonerate dal pagamento dei canoni, né la gestione delle infrastrutture di proprietà dell’Ente potrebbe essere acquisita dal Comune di San Salvo».
«L’Arap, per Legge regionale, è il soggetto gestore delle aree industriali come perimetrate nell’ambito della pianificazione definita dalla Provincia con il Pctp. Tutt’altro discorso è immaginare che alcune zone del territorio, per aver perso la vocazione industriale, possano essere stralciate dalle aree industriali. Le infrastrutture di Arap rimarrebbero, dunque, ad Arap che continuerebbe a gestirle. Il Comune di San Salvo, rinunciando alla partecipazione in Arap, non avrebbe più alcun peso politico nei processi di governo delle aree industriali e nella programmazione dei servizi.Di fatto, assisteremmo a quanto già vissuto con il Civeta. Inoltre, sempre per effetto dell’art. 10 dello Statuto Arap, il recesso non attribuirebbe al Comune di San Salvo alcun diritto al rimborso degli apporti, della partecipazione o di frazioni di patrimonio netto. Per tutti questi motivi riteniamo che la strada maestra sia intavolare un discorso serio e concreto con Arap per salvaguardare tutte le aziende presenti sul nostro territorio affinché si risolvano le citate criticità».
Sulla vicenda – che potrebbe celare un botta e risposta tra prossimi candidati alle Regionali – nella giornata di ieri, invece, era arrivata la replica del presidente dell’Arap, Giuseppe Savini.