«La situazione dei consorzi e la giusta protesta dell’utenza del settore che in questi giorni si è vista recapitare cartelle di pagamento, conferma il fallimento della Giunta Marsilio anche nel settore primario. Zero sono gli investimenti sull’agricoltura targati centrodestra, nessun progetto sul Pnrr né risorse per potenziare il fronte irriguo, né a sostegno del comparto piegato dalla crisi e dal maltempo. A zero stanno anche le riforme: per cinque anni i consorzi sono rimasti commissariati e la legge di riforma completamente disattesa. Una situazione di cui il governo regionale dovrebbe solo cominciare a vergognarsi: i cittadini non possono pagare cinque anni di inerzia».
Il capogruppo Pd, Silvio Paolucci, attacca il governo regionale di centrodestra su quelle che definisce «cartelle pazze» che in questi giorni il Consorzio di bonifica sta recapitando agli utenti di Chieti e Pescara alimentando proteste e mobilitazioni.
«Basta con i soliti annunci, bisogna ridare al settore il ruolo centrale che merita. Lo abbiamo chiesto più volte con atti, conferenze, persino collaborando attivamente alla stesura di una legge di riforma che giace da cinque anni e con una norma di sostegno con una dotazione di 20 milioni di euro per i danni del maltempo. Un immobilismo doloso, perché l’agricoltura è fondamentale nella nostra economia e non riceve né fondi, né la giusta attenzione. Nella provincia di Chieti il settore vitivinicolo è in ginocchio e la Giunta Regionale è completamente assente, inoltre l’inerzia sul fronte irriguo è grave, perché l’acqua serve al mondo agricolo e non solo per produrre e non si può essere ostaggio di un sistema che negli anni ha solo peggiorato e non migliorato. Nonostante i ripetuti e pressanti inviti a investire le risorse nazionali ed europee per aiutare il settore, Marsilio e il suo esecutivo non sono stati capaci nemmeno di controllare. Risultato meno di zero. Motivo? Siamo tra le due regioni che non hanno speso un euro dal Pnrr che per questo comparto che aveva delle somme a disposizione molto elevate e poteva rendere possibili una serie di interventi capaci di sgravare le strutture da altri investimenti e migliorare la situazione di oggi. Invece, il comparto è fermo, la riforma dei consorzi è lettera morta, l’auspicato rilancio è stato trasformato nell’ennesima occasione per esercitare potere e occupare poltrone, togliendo fondi a una filiera che ne ha bisogno e che non può scontare l’inattività della politica. Tanto che le elezioni, che sono state rinviate più volte durante i cinque anni di Marsilio, si svolgeranno a novembre, a soli quattro mesi dal voto regionale. Ma le elezioni, senza impegni concreti e solo con le solite promesse da parte del governo regionale, non servono a nulla: possiamo cambiare la governance dei Consorzi ma con una situazione in cui i costi continuano a essere superiori alle entrate, senza un impegno regionale siamo punto e a capo».