Tornano i propositi estrattivi sotto il lago di Bomba. La società londinese LNenergy sul proprio sito ha pubblicato un nuovo progetto di estrazione. La storia dei progetti estrattivi sotto il lago è lunga, l’ultima bocciatura è del 2018 quando la commissione Via sottolineò il pericolo di riattivazione di frane e movimenti sismici.
Sul progetto si sono accesi i riflettori del Forum H2O che ha visionato i documenti preliminari del progetto (non ancora presentato agli organi competenti): «Affermano che il nuovo progetto è meno impattante, ma alla fine vogliono sempre estrarre 2 miliardi di mc di metano, cosa ritenuta dagli esperti a rischio frane e terremoti. Per non parlare dell’impatto delle fossili sulla crisi climatica in atto».
«Non sono bastate le pesantissime censure del comitato Valutazione di Impatto Ambientale regionale – aggiunge il Forum H2O – quelle del Comitato Via nazionale e pure quelle del Consiglio di Stato, tutte relative agli enormi rischi idrogeologico e sismico connessi all’eventuale estrazione di metano: la società LNenergy vuole presentare un ennesimo progetto di estrazione a Bomba, questa volta per poi liquefare sul posto il metano estratto. Tolgono il gasdotto previsto inizialmente ma la questione è sempre la stessa: estrarre 2 miliardi di mc di metano posti sotto il lago di Bomba e in una zona con faglie che potrebbero essere attivate o riattivate a causa delle estrazioni causando terremoti, come segnalato dalla Commissione Via nazionale. Inoltre è surreale che in piena crisi climatica, quando la stessa Agenzia Internazionale dell’Energia sostiene la necessità di lasciare sotto terra le fossili, metano compreso, si possa ripresentare per la terza volta un progetto che esacerba questo problema. Rispetto ai particolari del nuovo intervento aspettiamo le ennesime carte con cui proveranno a convincere gli enti pubblici a cambiare i pareri negativi».
Per il comitato preoccupano le affermazioni della Reabold Resources Plc, che ha una partecipazione azionaria nella LNEnergy, sul proprio sito internet: «“Abbiamo avviato un significativo processo di due diligence, che ha aumentato le aspettative nella probabilità che i permessi siano concessi per lo sviluppo del campo Colle Santo. Questo è un momento in cui in Italia vi è una maggiore attenzione sulla sicurezza energetica e un più favorevole contesto di regolazione”, traduzione nostra. Resterà da vedere se anche se anche faglie, frane e clima abbiano recepito questo nuovo corso in Italia».