«A 36 anni molti miei ex compagni hanno già appeso le scarpette al chiodo, io mi sento ancora coinvolto come giocatore e in campo continuo ancora a divertirmi». Fabio Mangiacasale, nella sua carriera vanta oltre 250 presenze tra C1 e C2, una sessantina in D e anche 90 minuti in Serie B con il “suo” Catanzaro. Era il 28 maggio del 2006 quando i giallorossi, sfidavano al Dall’Ara il Bologna: «Un ricordo ancora nitido di quel giorno, una partita indimenticabile davanti a 30.000 spettatori».
Oggi, a distanza di diciassette anni, si allena con tanti compagni nati proprio tra il 2005 e 2007: «Ci penso spesso, li guardo e li ringrazio anche perché sono uno stimolo per cercare di essere, nonostante i tanti anni di differenza al loro passo. Dall’altra parte sento anche la responsabilità del ruolo, anche se essere un loro punto di riferimento mi gratifica».
Ha sposato il progetto del Casalbordino nell’estate del 2020, e dalla stagione da poco iniziata ha anche assunto i gradi di capitano. Conosce bene l’Eccellenza avendola affrontata anche con le maglie di Bacigalupo Vasto Marina e Sambuceto ma, per lui, domenica, contro la Vastese, non sarà una partita come le altre. Sarà un ex di giornata avendo indossato il biancorosso della Pro Vasto nel 2009/2010 con oltre 20 presenze in C2. Da lì in avanti, pur continuandosi a muovere in giro per l’Italia (e non solo, vedi l’esperienza nella Serie A maltese), ma a Vasto ha deciso di mettere le radici e negli ultimi anni, anche e soprattutto per motivi familiari e lavorativi, ha deciso di ridurre le distanze chilometriche per il calcio. «Calcare il manto erboso dell’Aragona è sempre bello – ha continuato Mangiacasale – mi riporta a galla piacevoli ricordi della stagione in C2 ma pensare alla Vastese in Eccellenza mi crea tantissimo dispiacere. Una piazza a cui starebbe stretta perfino la Serie D, da anni seguo le vicende dall’esterno, mi informo sempre, nella scorsa stagione ho sperato fino all’ultimo nella salvezza ma la retrocessione è una pagina troppo desolante per la piazza biancorossa».
L’ultima sua apparizione all’Aragona, da avversario, è datata 2 dicembre del 2018 quando proprio un suo gol (0-1) fece felice il Real Giulianova aprendo la stagione travagliata dei vastesi poi salvi grazie alla vittoria nel playout. «Ho sempre grande rispetto per la maglia biancorossi e i tifosi vastesi, non esultare era il minimo che potessi fare quella domenica. Sulla fascia destra agivamo io in attacco e Federico Del Grosso in attacco. Domenica lo ritroverò da avversario, lui in altra veste ma lo ricordo con grande piacere. In campo ci capivamo splendidamente, giocatore fortissimo ma soprattutto grande persona, sarà bello riabbracciarlo».
Domenica 24 Vastese e Casalbordino si sfideranno con gli stessi punti, quattro ma Mangiacasale non guarda la classifica: «Noi abbiamo un obiettivo ben definito, conquistare la salvezza, se diretta e senza affanni avremo raggiunto un enorme risultato.
Ci troveremo di fronte una squadra che, ripeto, non ha nulla a che vedere con l’Eccellenza, meriterebbe almeno due gradini in più. Teramo e Giulianova su tutte, poi c’è la Renato Curi Angolana ma i biancorossi sono lì, hanno tutto per ambire una stagione da protagonisti in zona playoff».
In estate, dopo la vittoria del campionato, è stato uno dei pochi confermati, tanti nuovi compagni per un gruppo con tante novità in ogni reparto: «Siamo molto giovani ma nelle scorse settimane i ritorni di Opara e Cernaz hanno alzato l’esperienza del gruppo che, in più zone del campo, ha più di un elemento di qualità pronto a far male da un momento all’altro». Sul pronostico finale, Fabio Mangiacasale, non si sbilancia: «Siamo su due livelli differenti, e ho già anche spiegato il perché. Alla Vastese auguro il meglio e spero di ritrovarla quanto prima in categorie più nobili. Noi però arriveremo all’Aragona pronti a proseguire sulla strada vista nelle ultime due giornate, abbiamo fame e proveremo a regalarci una domenica gioiosa».