I caratteristici laghetti di Campo Imperatore trasformati in pantani dalla siccità diventano un pericolo per i capi di bestiame. A denunciarlo è l’Amministrazione separata degli usi civici (Asbuc) di Paganica e San Gregorio. La sigla, già impegnata nelle operazioni di rifornimento di acqua per il bestiame in quota, chiede quindi alla prefettura la recinzione di questi acquitrini.
La situazione testimonia ancora una volta gli effetti delle temperature elevate anche ad alta quota. Nei giorni scorsi un bovino è rimasto imprigionato nel fango del lago Pietranzoni, sull’altopiano di Campo Imperatore. I vigili del fuoco hanno messo in salvo l’animale, ma si teme che episodi di questo genere possano ripresentarsi.
Fernando Galletti, presidente Asbuc chiede l’autorizzazione alla recinzione provvisoria del lago di Pietranzoni, per motivi di sicurezza. Lo stesso Galletti racconta l’episodio: «Siamo accorsi immediatamente sul posto, non abbiamo potuto fare altro che constatare di come la povera bestia, ormai esausta, sprofondava nel fango dal quale a malapena riusciva a tenere la testa fuori, immersa in liquami resi maleodoranti da deiezioni animali, che la spaventosa siccità in atto ha trasformato in pericolose sabbie mobili. La bestia, sicuramente attirata da un rimasuglio d’acqua, nel tentativo di abbeverarsi, era rimasta lì intrappolata di certo da diverse ore. Esprimiamo riconoscenza ai vigili del fuoco, in particolar modo particolare al giovane pompiere che, pur sprofondando nel fango fino alla cintola, è riuscito a raggiungere la testa del bovino tenendola alta per farla respirare e liberando con le mani le narici dal fango. Imbracata la bestia per gli arti anteriori, e grazie all’ausilio dei suoi colleghi, è riuscito dunque a verricellare la bestia fuori dal fango».
Il presidente Asbuc però protesta per una situazione destinata a ripresentarsi: «Chiediamo un sostegno economico e logistico per la fornitura di acqua e la ripulitura del lago di Pietranzoni. Chiediamo ora anche le necessarie autorizzazione per il ripristino di fontanili recentemente realizzati grazie al progetto europeo Life Praterie e mai entrati in funzione, come anche per il ripristino della storica Vela in cemento destinata alla raccolta delle acque piovane, anch’essa mai entrata in funzione, sicuramente utile a scongiurare venture emergenze idriche. Infine riteniamo urgente la realizzazione di un semplice argine naturale sul brecciaio che veicola acqua piovana sui nostri pascoli».