«Si è conclusa la prima settimana di scuola anche a Cupello, con non pochi disagi per i bambini e per le loro famiglie». Officina Cupello, il raggruppamento di centrosinistra, critica l’amministrazione comunale su trasporti, assistenza scolastica e doposcuola, affermando che «i servizi si competenza comunale continuano a fare acqua».
«I servizi di competenza comunale relativi alla scuola, infatti, hanno creato malcontento e difficoltà organizzative, facendo segnare un distacco sempre più netto tra le esigenze reali dei cittadini e quelle percepite da un’amministrazione che sembra vivere su un altro pianeta», si legge in una nota del raggruppamento delle forze progressiste.
«I servizi di trasporto scolastico, in primis, sono stati organizzati senza un piano che consenta ai bambini delle contrade di tornare a casa ad un orario consono, se non nel primo pomeriggio. Nonostante il problema fosse già emerso l’anno scorso, anche quest’anno i bambini delle contrade rientrano a casa molto tardi rispetto all’orario di uscita a discapito, come si può immaginare, dello svolgimento dei compiti pomeridiani e della conseguente pianificazione della giornata.
Altro servizio che ha gettato le famiglie in difficoltà organizzativa e gestionale è quello dell’assistenza scolastica, che ha subito un notevole taglio di ore. Là dove alcuni genitori erano convinti di vedere riconfermate le ore previste nei vari Glo (gruppi di lavoro operativi, n.d.r.), solo in questa settimana sono venuti a conoscenza che invece i loro bambini non usufruiranno di questo servizio, nonostante la sua necessità sia stata riconfermata dagli insegnanti e dalle equipe multidisciplinari già tra maggio e giugno.
La mancata comunicazione sul taglio delle ore di assistenza scolastica da parte dell’amministrazione ha provocato per questi alunni una grave carenza organizzativa all’interno della propria classe che non aiuta sicuramente il loro personale percorso di inclusione. Neppure il servizio pomeridiano di doposcuola è stato ad oggi riconfermato, nonostante i fondi siano stati erogati.
Queste situazioni evidenziano come continui a mancare una programmazione delle iniziative, che permetterebbe di essere accanto alla cittadinanza, ai suoi bisogni, alle reali situazioni di vita.
I tagli di bilancio perpetrati stridono, peraltro, con la liquidazione nello stesso periodo di oltre 20mila euro per l’evento di Paolo Mieli. Seppur eterofinanziato con contributo della Stogit, lo si poteva organizzare in maniera più sobria, destinando il resto al trasporto o all’assistenza scolasica. La stessa Stogit non avrebbe avuto nulla da ridire. Questa è politica, la capacità di scegliere tra i diritti dei più deboli e le passerelle celebrative a numero chiuso».