Quattro hub per la cura di ictus, politraumi ed emergenze cardiologiche, quattro ospedali di primo livello, altrettanti di base e due ospedali di area disagiata. Li prevede la rete ospedaliera abruzzese, che ha ricevuto il via libera dal ministero della Salute «È stato trasmesso questa mattina, da parte del Comitato Lea», annuncia l’assessora regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, «il verbale di approvazione del piano di reingegnerizzazione della rete ospedaliera abruzzese».
La Regione Abruzzo «ha ottenuto l’apertura di un confronto sui parametri del DM 70 (il decreto ministeriale che ridefinisce gli standard dell’assistenza ospedaliera, n.d.r.), che non possono essere applicati pedissequamente allo stesso modo nelle aree metropolitane e nei territori a scarsa densità abitativa. E questo aspetto è fondamentale per gli atti di programmazione sanitaria non solo dell’Abruzzo, ma di tutte le Regioni italiane più piccole».
«Tutti i pareri ministeriali saranno adesso riuniti in una nuova proposta di delibera di giunta regionale, che andrà ad integrare la 463 del 2021. Lo scorso 23 maggio il Tavolo Ministeriale DM 70 aveva già approvato la reingegnerizzazione della rete ospedaliera», spiega Verì. Il risultato è «la riclassificazione del presidio di Sulmona quale Dea (Dipartimento di accettazione ed emergenza, n.d.r.) di primo livello con il mantenimento del punto nascita, per il quale è in corso di attivazione un progetto sperimentale (da sottoporre alla valutazione del Comitato percorso nascita nazionale); quella dei nosocomi di Ortona, Penne e Popoli in ospedali di base sede di pronto soccorso; la classificazione dei presidi medici h24 di Tagliacozzo, Pescina e Guardiagrele in stabilimenti ospedalieri rispettivamente degli ospedali di Avezzano, L’Aquila e Chieti, in cui ubicare specifici reparti specialistici; il riconoscimento al presidio di Atessa della funzione di ospedale di area disagiata.
La nuova programmazione regionale prevede quattro ospedali (L’Aquila, Pescara, Chieti, Teramo) con funzioni hub per le reti tempo dipendenti (rete stroke, politrauma/trauma maggiore, rete emergenze cardiologiche estese); quattro ospedali di primo livello (Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto); sei ospedali di base (Ortona, Popoli, Penne, Atri, Giulianova e Sant’Omero);
due presidi di area disagiata, sedi di pronto soccorso (Castel di Sangro e Atessa). Il Tavolo DM 70 aveva inoltre validato il cronoprogramma proposto dalla Regione per provvedere, entro 36 mesi, all’individuazione dei Dea di secondo livello.
«Sono trascorsi – commenta la titolare della delega alla Sanità – oltre due anni dall’adozione della prima delibera di giunta, approvata a luglio 2021: un tempo che è stato impiegato per compiere tutti gli adempimenti amministrativi e burocratici necessari a validare la rete, in modo da poterla calare nel nostro contesto regionale. Vorrei sottolineare che è la prima volta che questo avviene, perché in passato nessuna proposta di riordino aveva completato l’iter ministeriale. Un traguardo che ci riempie di orgoglio e che siamo riusciti a centrare grazie ad un intenso lavoro di squadra, che ha visto protagonisti il presidente Marsilio, il direttore dell’Agenzia sanitaria Pieluigi Cosenza, il direttore del Dipartimento Claudio D’Amario e tutto il personale della Regione e delle Asl che ha collaborato a questa sfida».
Siamo in campagna elettorale.
Ieri ho prenotato presso l’ospedale di Vasto una visita chirurgica. Unica data disponibile tra due mesi. Cioè in attesa della cancrena.
Politica e politicanti di mezze cartucce.
Perché l’ hai prenotato se le tue profonde conoscenze ti dicevano….attenta alla cancrena?