Tra pozzetti e tubi sotterranei, scovare la perdita che ha causato il secondo cedimento sta richiedendo più tempo del previsto. Il 31 maggio il crollo di una porzione d’asfalto della circonvallazione Istoniense perché al di sotto si erano creati otto metri di vuoto. Un pulmino di un asilo privato ci era finito dentro con la ruota posteriore sinistra. La causa, dopo aver usato il robot cercaperdite, era stata individuata dal settore servizi del Comune di Vasto in una lesione di una conduttura fognaria.
Settantuno giorni dopo il primo crollo, nuovi segni di cedimento hanno indotto subito Comune polizia locale a restringere la carreggiata attorno al cordolo della rotatoria sud della circonvallazione Istoniense. Il traffico avrebbe rischiato di accelerare lo sprofondamento. Ma capire quale tubo di sia rotto e dove si sta rivelando complicato.
«Ci stiamo lavorando, dice l’assessore comunale ai Servizi manutentivi», Alessandro d’Elisa. «Ci sono dei pozzetti da controllare all’interno delle aiuole spartitraffico. Si tratta di pozzetti rialzati che non erano indicati nelle carte e che esistevano già prima che venisse costruita la rotatoria». Il primo lotto della circonvallazione fu costruito sul finire degli anni Ottanta. Quel che stupisce è che non ci sia una mappatura dei tombini, né dei percorsi delle reti sotterranee di scolo delle acque bianche e di quelle nere.