Polizia locale sul piede di guerra in tutto l’Abruzzo: indetto lo stato di agitazione

Lo stato di agitazione di tutta la polizia locale abruzzese. Lo ha indetto il sindacato Csa-Ral, che chiede al prefetto dell’Aquila, Cinzia Torraco, «la convocazione delle parti per esperire la procedura di raffreddamento conflitti», dove la controparte dell’organizzazione sindacale di categoria è la Regione. La lettera del cordinatore regionale del Csa-Ral, Walter Falzani, è indirizzata anche al presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, agli assessori e alla Commissione nazionale di garanzia per il diritto alla sciopero nei servizi pubblici.

I motivi dello stato di agitazione sono quattro: il regolamento regionale «contiene disposizioni controverse e illegittime che non salvano/tutelano i diritti acquisiti e costituiscono un grave danno per la polizia locale ed i suoi addetti. La Regione non finanzia, non programma e non realizza le attività formative del personale di polizia locale» e «non finanzia il funzionamento dell’Osservatorio di polizia locale come stabilito dalla delibera di Giunta regionale numero 769 del 2000», inoltre «non ha stabilito i requisiti per la selezione del personale di polizia locale». Infine l’ente regionale «in caso di persistente inerzia/inadempimento degli enti locali non interviene nei loro confronti».

Agli inizi di agosto un presidio di agenti ha protestato davanti al Comune di Vasto contro l’ipotesi di contratto integrativo decentrato.

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