«Sosteniamo i Carabinieri Forestali nella lotta agli abusi sulla Costa dei Trabocchi»

Sostegno alla Polizia Forestale di Lanciano, nella sua lotta difficile ma spesso silenziosa, ai troppi abusi che si verificano con sempre maggior frequenza sulla Costa dei Trabocchi. E’ questo l’obiettivo dell’associazione “Nuovo Senso Civico” che in un lungo comunicato spiega le problematiche inerenti la tutela della nostra costa. «In un paesaggio dove la bellezza naturale sembra incontaminata, una lotta silenziosa sta avvenendo. Un conflitto che coinvolge i guardiani del territorio e coloro che, per negligenza o per interessi diversi, potrebbero permettere la sua distruzione. Alcuni sindaci, alcuni tecnici comunali, alcuni Vigili Urbani, le autorità amministrative coinvolte nella gestione della Via Verde e quelle dell’ente Regione rischiano di diventare più pericolosi dei petrolieri, chiudendo gli occhi, tappandosi le orecchie e cucendosi la bocca di fronte ai tanti abusi che stanno interessando la costa dei Trabocchi. Ma non tutti si sono arresi. Tra le fila di coloro che si oppongono a questa indifferenza, emergono i Carabinieri Forestali di Lanciano. Nonostante le pressioni e le difficoltà che affrontano quotidianamente, resistono, lottando per preservare l’incanto della nostra costa. A loro va la nostra solidarietà in un’opera difficilissima.

Un intero territorio – continua la nota – ha lottato per evitare che la nostra costa e il nostro mare si trasformassero in un distretto petrolifero, compromettendo l’ambiente, la salute e lo sviluppo economico. L’industria petrolifera, dopo circa 20 anni di attività, avrebbe lasciato il nostro vero “oro nero” – la nostra incantevole costa – alla pari di distretti come Falconara, Gela, Priolo; luoghi in cui vivere risulta difficile. Quella lotta fu vinta con un successo senza precedenti. Anche grazie a quel risultato, fu creata la famosa pista ciclabile della Costa dei Trabocchi, generando uno sviluppo economico duraturo basato sui servizi turistici e offrendo alle nuove generazioni la possibilità di rimanere in Abruzzo con ottime prospettive. Il successo di questa scelta è ormai consolidato, come dimostrato dal record di presenze turistiche e dalle numerose aziende nate, con fatturati significativi. È evidente che la scelta di questo angolo d’Italia sia legata alla presenza di territori selvaggi e incontaminati, mescolati a zone antropizzate storicamente e dotate di servizi turistici.

Tuttavia, se questa caratteristica dovesse venir meno a causa dello sfruttamento selvaggio, senza un reale appoggio della regione Abruzzo che deve dare il suo concreto contributo, senza una pianificazione adeguata,  e abusi di ogni tipo, in particolare quelli edilizi, potrebbe essere compromessa questa sua peculiarità, con l’effetto di  spostare gli interessi turistici verso altre regioni: l’Emilia Romagna, le Marche, il Molise e la Puglia. Ciò che preoccupa maggiormente è la mancanza di controlli da parte di alcuni comuni, e in particolare da parte dei sindaci, uffici tecnici e vigili urbani, in un sostanziale disinteresse dell’ente Regione. A volte sembra esistere una sorta di avversione, una coalizione mirata a neutralizzare le attività di quelle poche forze di polizia che, con grande sforzo e quasi eroicamente, cercano di salvaguardare questo bene prezioso, a beneficio anche degli operatori economici stessi.

Se questo territorio subisse la cosiddetta “francavillizzazione” della costa con una cementificazione selvaggia, l’interesse turistico attuale verrebbe compromesso, pregiudicando tutti gli investimenti effettuati sia dal settore pubblico che dagli imprenditori onesti che hanno creduto in questo progetto. Non possiamo permetterci questo lusso. Rivolgiamo un appello a tutte le autorità competenti, in primis ai sindaci, che hanno il dovere istituzionale e morale di tutelare il bene comune. Noi di NSC, per amore, per coerenza e senso di tutela del territorio ci attiveremo per spingere alla vigilanza e a controlli capillari su tutta la costa interessata, al fine di segnalare e denunciare ogni illecito alle autorità di polizia. Proprio come abbiamo lottato per impedire ai petrolieri di devastare il territorio, allo stesso modo combatteremo per evitare che imprenditori senza scrupoli, amici degli amici, possano pregiudicare tutto quello che i cittadini abruzzesi hanno ottenuto con 10 anni di lotte incessanti e senza paura».

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