Il Punto di Primo Intervento di Gissi diventa terreno di scontro politico regionale. Dopo la protesta di 16 sindaci di venerdì scorso e la diffida del primo cittadino Chieffo, gli esponenti del territorio danno vita al dibattito politico. L’ultimo fatto denunciato da Chieffo è la chiusura notturna del Ppi avvenuta senza alcun atto formale.
Silvio Paolucci (Pd) e Pietro Smargiassi (M5S) definiscono illegittima la decisione «che va ritirata perché si tratta di un pubblico servizio ridotto da un giorno all’altro senza atti e senza soluzioni. Marsilio e Schael sono efficienti solo nei tagli alla sanità del territorio. Saremo accanto ai sindaci e chiediamo a Regione e Asl di fare la loro parte».
«Da mesi la carenza degli organici è un’emergenza, ma non si è fatto nulla di davvero efficace per risolvere e Gissi è la prima a subirne gli effetti, ma a ruota rischiano lo stesso anche Atessa e Casoli Una decisione senza precedenti ridurre il servizio di Gissi a 12 ore». Ma proprio Paolucci fu protagonista anni fa, da assessore regionale alla Sanità, di uno scontro simile con il sindaco Chieffo: il Comune ricorse al Tar contro il dimezzamento dell’orario di apertura del Ppi (da 24 a 12 ore) vincendo la battaglia contro la Asl guidata da Pasquale Flacco e l’assessorato regionale dello stesso esponente Pd.
«Assistiamo a una irrispettosa presa in giro verso tutti i cittadini, che affrontano mille difficoltà a causa di un’offerta sanitaria deficitaria, nonché verso il personale che lavora in condizioni difficilissime per continuare a garantire il servizio – aggiunge Smargiassi che annuncia una probabile convocazione della commissione Vigilanza sul tema – Questo accade perché nella migliore tradizione del centrodestra a pagare sono sempre le fasce più esposte, stavolta con il rischio di avere bisogno di cure quando il servizio è chiuso».
A stretto giro è arrivata la replica della consigliera regionale vastese Sabrina Bocchino (Lega) che parla di «populismo usato per mistificare la realtà a fini elettorali facendo finta di non ricordare il suo contributo a demolire il sistema sanitario del Basso Chietino e non solo. Chi sbandiera situazioni critiche in concomitanza di decisioni che hanno ripercussioni positive su un intero territorio lo fa con spregio dei colleghi sindaci e dei cittadini di una intera comunità che grazie alla Regione Abruzzo si sono visti riconoscere una forma di assistenza sanitaria adeguata allo stato delle cose».
«L’automedica a Carunchio, al di là delle chiacchiere da bar di una politica spicciola e propagandistica, è una realtà – aggiunge la consigliera – nonostante le enormi difficoltà di reperimento del personale medico e sanitario, la copertura di quasi tutti i turni delle ambulanze medicalizzate allocate nei comuni di Castiglione Messer Marino e di Gissi è garantita per tutto il mese di luglio ed è un’altra realtà; gli investimenti regionali pari a 1,5 mln di euro su tutto l’Alto Vastese e 1 mln di euro per il solo Ppi di Gissi, che non subirà tagli, sono un’altra realtà».
«A qualcuno – conclude – ricordiamo che si bandiscono concorsi per medici specialisti che vanno deserti, che in alcune realtà si stanno utilizzando medici che sono ancora lungo il percorso di specializzazione. La strumentalizzazione di una criticità che ormai ha assunto i crismi di una drammatica situazione per fini meramente elettorali denota senso di irresponsabilità».