Vandalizzata la targa in memoria di Tito e della famiglia Grauer

Il plexiglass completamente spaccato e staccato da un perno: è questo il riprovevole gesto compiuto da un ignoto che ha deciso, senza nessun motivo e senza rispetto per la storia, di vandalizzare la targa che si trova nel larghetto San Giovanni nel quartiere Lancianovecchia. Lì, vicino alla targa si trovano quattro pietre d’inciampo realizzate nel gennaio 2019 dall’artista tedesco Gunter Demnig, su iniziativa dell’allora amministrazione Pupillo, per ricordare la triste vicenda di Tito e della famiglia Grauer, ebrei d’origine polacca (il piccolo Tito era nato però a Lanciano) deportati ed uccisi nel gennaio del 1944 nel campo di sterminio di Auschwitz. A dare la notizia dell’incivile gesto è stato il professor Luciano Biondi, che aveva redatto il testo scritto sulla targa e che con queste parole, pubblicate sul suo account facebook, ha commentato il vile gesto. «Mi dispiace per Tito, per Marco per Samuel, per Rosa. Mi dispiace per questa città. Mi dispiace per questo mondo».

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