Da Flacco a Schael, da Paolucci a Verì: nel mirino resta sempre il servizio h24 del Punto di Primo Intervento di Gissi insieme ai servizi nell’entroterra in generale. Dal 1° luglio il servizio localizzato nel Pta di Gissi non sarà attivo nelle ore notturne restando aperto solo dalle 8 alle 20. Il provvedimento “Riorganizzazione del soccorso in urgenza nelle aree Alto Vastese e Aventino-Medio Sangro. Disposizioni” firmato dal direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti Thomas Schael taglia la durata del servizio motivando la decisione con la carenza di personale medico che impedirebbe la copertura delle postazioni di Gissi e Casoli.
Così, le emergenze saranno gestite da un’automedica che dovrà fare la spola – insieme all’ambulanza – tra i Comuni dell’Alto Vastese con base a Carunchio e del Sangro-Aventino con base a Lama dei Peligni.
Per Schael questa riorganizzazione – che avrà la durata sperimentale di tre mesi – porterà «vantaggi per la popolazione» grazie «al medico che potrà muoversi più velocemente tra le zone intere».
Non è dello stesso avviso il sindaco di Gissi, Agostino Chieffo che con una durissima lettera commenta l’ultimo tentativo di dimezzare il servizio annunciando il ricorso al Tar (come già accaduto all’epoca con la precedente direzione Asl, quando il Comune vinse al tribunale amministrativo) ed evidenziando anche le responsabilità politiche dei rappresentanti del territorio.
«Dopo decenni di chiacchiere e vane promesse – scrive il primo cittadino – che, alla prova dei fatti, si sono concretizzate sempre e soltanto in tagli e soppressioni, l’attuale dirigenza della Asl, con l’avallo della politica regionale, è riuscita a ridurre il servizio sanitario nel Medio e Alto Vastese ai minimi termini, ulteriormente mortificando il territorio e suoi rappresentanti.
Nell’ultimo anno ci sono stati diversi incontri istituzionali nel corso dei quali sono stati illustrati i progetti di riorganizzazione della sanità territoriale, finanziati con i fondi del Pnrr con promessa di potenziamento di servizi e strutture. Invece, dopo aver soppresso il servizio di Diabetologia al Pta di Gissi, per la medesima ragione, ovvero l’incapacità dell’azienda sanitaria e della sua dirigenza di reperire medici, con nota inviata tramite pec ai sindaci in data odierna, viene comunicato che “in via sperimentale, per la durata di tre mesi”, il punto di primo intervento del Pta rimarrà attivo solo dalle 8.00 alle 20,00, così da liberare medici da poter impiegare sull’automedica che verrà consegnata in pompa magna il 30 giugno alle ore 16 a Carunchio.
In sostanza, l’attivazione dell’automedica, che era stata presentata come uno strumento in più, concesso per migliorare l’assistenza sanitaria su un territorio particolarmente disagiato come è quello del Medio e Alto Vastese, viene di fatto pagato con il dimezzamento del servizio del Punto di Primo Intervento del Pta di Gissi, ridotto a 12 al giorno rispetto alle 24 attuali e con il concreto rischio, che si intuisce dal tenore della nota del direttore generale, che anche le ambulanze del 118 potrebbero rimanere senza medico a bordo, tant’è che si dice che sarebbero eventualmente medicalizzate, solo in casi di necessità cliniche.
La riduzione dell’orario del Ppi e il rischio di non avere neanche il medico del 118 sul Pta di Gissi è un fatto gravissimo, che penalizza non solo la struttura, e in particolare l’Ospedale di comunità, ma anche i residenti nel comune di Gissi e in tutti i centri del circondario che si vedono, di fatto, privati di servizi ben rodati e strutturati, in cambio di una automedica che, da Carunchio, dovrebbe accompagnare l’unico povero medico di turno ovunque sarà inviato dalla centrale operativa, da San Salvo a Schiavi D’Abruzzo.
Tra l’altro è veramente pazzesco che si sia pensato di effettuare una sperimentazione che, di fatto, riduce e comunque modifica i servizi dell’emergenza urgenza, nel periodo estivo, quando è notorio che in tale periodo il Pronto soccorso dell’Ospedale di Vasto è spesso in difficoltà, con l’utenza già solitamente costretta ad aspettare diverse ore prima di poter semplicemente parlare con un sanitario. È evidente che con la chiusura notturna del Ppi di Gissi e con l’automedica a Carunchio che durante la notte porterà in giro il medico di turno per il Vastese, tutti i residenti dell’entroterra, non avendo alternativa, saranno costretti a rivolgersi al Pronto soccorso di Vasto, ingolfandolo ancora di più, con inevitabili disservizi per turisti e residenti ma, evidentemente, con tanta soddisfazione della dirigenza aziendale, di chi l’ha nominata e la sostiene!
La decisione della Asl e la sfacciataggine con la quale si presenta come un servizio migliorativo quello che, di fatto, è solo l’ultimo taglio con conseguente ridimensionamento, denota la scarsa considerazione non solo per il Vastese e per i suoi abitanti, ma anche per i suoi rappresentanti istituzionali che, evidentemente, vengono ritenuti più gestibili rispetto a quelli degli altri territori della provincia.
Per quanto mi riguarda – conclude Chieffo – come sindaco del Comune di Gissi, non posso accettare né il provvedimento della Asl né le modalità e i tempi con i quali è stato proposto, pertanto, riservandomi ogni altra iniziativa, e nella speranza che la dirigenza aziendale voglia tornare sui suoi passi, ho già conferito mandato ai legali per valutare il ricorso al giudice amministrativo con richiesta di sospensiva».